giovedì 29 settembre 2016

Rimini-S.Marino

Si tratti di un onorevole, di un segretario federale, del sindaco, parlano tutti (male) di S.Marino e sempre per fatti contingenti. E' una antica Repubblica e nessuno vuole variare la costituzione a piacimento. Condividiamo la stessa identità romagnola e come si diceva una volta (?) anche le stesse meretrici. La cultura contadina per secoli è stata identica di qua e di là del confine, con continue contaminazioni. I Casadei traboccano da una parte e dall'altra. A loro manca però nelle figurine un..Gnassi. Invece di entrare nel merito, con un mediocre ma ricorrente ragionamento, si preferisce lo scatenare delle guerre verbali e giornalistiche. L'ultima uscita del Sindaco di Rimini è da Carlino. E' vero che S.Marino è stata dal dopoguerra (quasi) la nostra Svizzera tascabile e bancaria. Gli istituti più importanti avevano però le sedi da noi. Sullo stesso scenario si sono svolte tante vicende speculative, con gli stessi protagonisti. Un miscuglio imprenditoriale con il passaporto timbrato dal desiderio di guadagno. Anche le teorizzate opere infrastrutturali erano composte da faraoniche ferrovie che scimmiottavano il Trc, l'opera più inutile e costosa, dopo il Palas. L'olimpiade della rotaia, una mangiatoia su binari che avrebbe trasportato meno gente dei 6 nigeriani che andranno tutte le mattine da Rimini a Riccione. Il crescere dell'intolleranza nelle due comunità è un aspetto delirante. L'urlatore più greve rischia di passare per uno statista. Volendo sollevare il discorso da terra, rimane l'esigenza di mettere in sinergia le forze, partendo e salvaguardando quello che c'è: aeroporto, gran premio, scambio commerciale. Iniziando a pensare a quello che ancora si può fare insieme: turismo, servizi, ospedale, università e insisto.. aeroporto. Spero che queste modeste provocazioni arrivino alle poche, rare menti fervide. Ricercare percorsi di un dialogo necessitante ad entrambi i contendenti del nulla. Riflettendo sulla necessità di creare organismi di confronto perenne. Un primo semplice tema con problematiche serie già in essere, potrebbe essere quello legato alle relazioni stradali. Ad esempio: la super strada ss 72, nata su un contesto unitario, necessita di una rivisitazione, partendo dagli assurdi semafori presenti. La cosiddetta strada di fondo valle non deve essere pensata e realizzata in ragione delle necessità delle imprese sammarinesi rimaste. Con le brame speculative sempre sullo sfondo. Oltre a soddisfare le vecchie esigenze deve essere un'arteria utile alla alta val marecchia, alternativa alla marecchiese. Unendo la stessa con la consolare rimini s.marino. La strada lungo il Marano deve essere pensata come percorso turistico, magari con un parco e una striscia protetta per cicloturisti. Giocare al Buono e Cattivo è solo uno stupido remake di uno stupendo film.