venerdì 16 settembre 2016

La Politica del Consenso..Basso

Sottotitolo: per chi vuole imparare. Una scelta che il Movimento deve affrontare. I "tormenti" romani lo dimostrano. E' successo in tutti i comuni nei quali per fortuna o ballottaggio si è insediato un sindaco pentastellato. Il "caso" Pizzarotti è indicativo. Visti i precedenti e l'importanza mediatica della Capitale, l'intervento autoritario di Grillo ha assunto le vesti di una botta di culo. Ha capito che il giocattolo rischiava grosso nelle mani dei "direttori" litiganti. Avevo scritto in tempi meno sospetti che a Torino non "sarebbe"successo niente. L'Appendino ha una "struttura "familiare, personale e professionale" che la mette al riparo dalle grottesche sceneggiate. Tutti sapevano che la vittoria romana era una quasi certezza. In un qualsiasi partito di..governo la scelta dei personaggi atti allo svolgimento di mansioni amministrative sarebbe stata forse cruenta ma non avrebbe avuto sembianze "tecniche" per mancanza di una classe dirigente formata all'interno. La composizione volatile del M5S impedisce l'indispensabile presenza per il governo delle città, regioni e ..stato. Il metodo amatoriale e molto personale delle scelte ha permesso tonnellate d'ironie da parte di un partito come il Pd. I responsabili della Città di Mezzo sbeffeggiavano gli ingenui(?) risanatori del Sacco. Mi sarebbe piaciuto conoscere la lista "alternativa" della Maga Taverna. Sono convinto che alla cultura avrebbe messo Totti. I problemi di Roma hanno assunto ormai un carattere endemico. La città si è adagiata e adeguata ai disservizi. Cassonetti stracolmi e bus in ritardo fanno parte della coreografia. Peccato che il cattivo Beppe abbia cancellato la "speranza" di un bottino olimpico per i soliti noti. Il più "mortificato" era Montezemolo. Chi mi legge sa come la penso in materia di servizi. Gestione privata per avere un sistema veramente concorrenziale. Il pubblico si occupa (solo) degli aspetti strategici. Hera è l'esatto contrario del "mio" assioma. Pizzarotti ha pagato per primo il non avere saputo (potuto) mantenere le promesse ai cittadini che lo avevano votato. In giro per l'Italia ci sono tanti altri casi simili. Rimini è l'eccezione. Per una ragione tanto semplice da apparire incomprensibile, il M5S è stato cancellato ai nastri di partenza. Con il senno di poi e l'ingresso gratuito della Lista Pizzolante è stato un grande regalo. Avrebbe partecipato per fare numero. La rielezione di Gnassi era già stata decisa "dove si puote". La partecipazione massiccia al voto delle categorie rimaste, con in testa gli imprenditori del sole e concessioni scadute, non avrebbe lasciato spazio nemmeno a candidati più pesanti. Se pensate ai cambi continui che in cinque anni di legislatura ha subito la composizione dei consiglieri pentastellati, ti rendi conto che non hanno lasciato niente in eredità. Un deserto di idee e proposte. Ve l'immaginate la composizione della Giunta...Cardone?? La metà scarsa dei cittadini ha scelto l'unica possibilità che il mercato elettorale aveva proposto. Tra Gnassi e gli altri concorrenti l'abisso è enorme. Devi costruire prima una proposta programmatica, trovare cittadini disposti al sacrificio dell'amministrare, in possesso almeno di una piccola conoscenza dello spartito. Il territorio è ancora il campo in cui si svolgono le disfide locali. Con il gazebo fai solo marketing sospetto. Sembra che la posizione scelta ma non detta, sia quella "obbligatoria" dell'opposizione. Il Pd permette di fare bella figura interpretando solo la sceneggiatura rodata per contrastare il peggiore governo mai eletto. Amministrare una Città costringe tutti i giorni ad aprire la bottega ed esaudire le richieste dei cittadini. Ma devi essere in grado di conoscere i prodotti per rispondere. I rappresentanti del Bollino Blu pentastellato sembra siano andati in pellegrinaggio da Casaleggio, dipingendo la "nostra" Lista come abusiva nella loro spiaggia, piena di eletti e stipendi mostruosi. Il sunto politico a 5 stelle riminesi è altrettanto disastroso. Tre incapaci ad intraprendere anche una modesta iniziativa politica in assenza del ventriloquo ingaggiato, sono subito scesi in campo per contrastare una iniziativa che usava le regole "spensierate" del M5S. La paura era di una chiusura del cerchietto magico per sette persone. Non ho mai letto i dettami della sentenza, aspetto, sempre meno pazientemente, la cacciata dei (veri) colpevoli. Altrimenti non è vero che la giustizia di Grillo sia terrena ma solo.. romana.