martedì 22 agosto 2017

I Salvataggi

I Salvataggi hanno fatto un'ottima sintesi della situazione del loro delicatissimo ed importantissimo settore riassunta in un comunicato stampa in cui mettono tra l'altro un "alert" rivolto ai bagnanti, sia per la situazione contingente di questi giorni di mare mosso, sia in generale. In poche parole invitano alla massima prudenza e lamentano che detta prudenza troppo spesso non sia adottata dai bagnanti. Personalmente credo, per dire due parole di senso comune senza entrare in tecnicismi perchè non ne ho gli strumenti, credo che in una società dove tutto è cambiato come si vede le piccole innovazioni del servizio di salvamento che pure ci sono state non siano sufficienti, infatti ci sono tanti, tantissimi annegamenti e mancati annegamenti per un pelo. Voi sapete che in passato  nessuno avrebbe mai fatto il bagno in mare "per piacere" o  "per balneoterapia": il mare, quantomeno in Europa e nel Mediterraneo, era visto come elemento da temere, ci si bagnava eventualmente in piccoli e calmi fiumi e negli specchi d'acqua. Le prime balneo-terapie, che avrebbero aperto la strada ai bagni di mare a scopo ludico, si facevano all'interno di una gabbia calata in mare per una parte e assicurata con una corda o catena a una piattaforma marina. Nessuno si sarebbe tuffato a scopo di piacere o sarebbe entrato in mare dalla riva per la stessa ragione, per quello c'erano le terme, che iniziano il loro declino o quantomeno ridimensionamento con l'avvento dei bagni di mare. Mare=pericolo questa è sempre stata l'associazione per secoli e nei secoli poi sono avvenuti eventi su cui non mi soffermo che hanno cambiato le cose. Venendo ad oggi il tipo di bagnante attuale rispetto a quello degli anni Cinquanta o Sessanta è così diverso almeno quanto lo era quello di quegli anni rispetto ai primi bagnanti della metà Ottocento, e qui apro e chiudo parentesi: meditate quando criticate le donne musulmane che prendono il bagno vestite, le nostre ave facevano lo stesso! Quindi dicevo: un'epoca questa in cui non solo è cambiato il turista tipo che fa il bagno ma tutto dall'a alla z è cambiato. Dagli orari alla nazionalità, all'età, allo stato di salute e di forma fisica del bagnante! E come può funzionare un salvamento improntato su atletici 20enni che si gettavano in acqua col mare mosso rispetto a 70enni che parlano... uzbeko, poi viene loro un coccolone e ci lasciano la pelle in mezzo metro d'acqua perché non conoscono il significato delle bandiere, non sanno che è pericoloso prendere il bagno a stomaco pieno per rischio sincope, non leggono l'inglese dei pannelli etc.etc.etc.!? Quindi da riformare: una società che mette il cappotto ai cagnolini, che salva le tartarughe e le accudisce, talmente complessa e attenta a tutto non può permettere che ogni stagione tante persone periscano in mare, tanto non si accorge nessuno, non fa notizia l'anziano che annega, "sindrome da sommersione: eeeh, càpita via, non ne facciamo un dramma!" (ricominciare a chiamare le cose con il loro nome sarebbe già un passo avanti: > "an-ne-ga-men-to"). Dietro questo c'è il braccino corto di chi dovrebbe garantire la sicurezza, fatto salvo che comunque nessuno ti garantirà mai che se entri in acqua con mare forza 7... bendato, a pancia piena, imbottito di birra, dopo essersi strafogato di fritti, sei sovrappeso, hai superato i 60, l'ultimo bagno l'hai fatto per l'addio al celibato e arriva comunque un superman pagato poi 2 lire che ti salva se ti senti male! Vi è tuttavia un punto su cui mi sento di criticare la categoria a fronte di una sintesi molto ben fatta e puntuale sullo stato dell'arte: i marinai di salvataggio non possono essere l'unica campana, l'unica voce autorevole da ascoltare per portare al passo coi tempi questo importante lavoro: loro sono UNA parte, la più importante se vogliamo, ma le decisioni spettano a più soggetti, non solo per questioni di competenza non essendo la loro evidentemente esaustiva per quanto importantissima e tutto sommato "finale", ma per il semplice motivo che il loro per quanto delicato è un la-vo-ro come può essere quello degli operatori di polizia o dei piloti di aeroplano o dei magistrati o dei medici: delicatissimo ma sempre lavoro remunerato quindi occorre sempre un soggetto terzo che tuteli l'interesse del "consumatore" o della "persona" o del "cittadino" del fruitore del servizio, in questo caso il Bagnante. Poi ci sono tanti altri aspetti che non tocco ma che una "riforma" del settore deve valutare.

 Dottore L. Enea Finto P.