venerdì 4 agosto 2017

Poca Simpatia

Non ho simpatia per imprese che genericamente si fondino sulla detenzione di animali in cattività. In passato nessuno dico nessuno avrebbe giammai speso un pensiero di compassione per un elefante con la catena alla zampa, per leoni in gabbia, o per delfini che saltano in una vasca. Ai delfini tuttavia oggi viene attribuito come si sa uno statuto particolare, "persone non umane" in alcuni paesi addirittura, il discrimine di questo bonus è l'Intelligenza, caratteristica propria umana, che gli umani tengono in grande considerazione tanto che più ne ravvisano in una animale, più hanno rispetto di esso, si pensi ai cani che sono oggi super tutelati, come altri animali da affezione; es. in passato era normale portare ad annegare la cucciolata di gattini indesiderati: per dire come la mentalità sia cambiata, qualcuno sostiene per il business milionario degli alimenti per cani e gatti. Quando il Sig. Fornari 1968 padre degli attuali proprietari realizzò il delfinario di Rimini possiamo immaginare sia stato considerato un benemerito, perché rendeva possibile a tutti poter vedere da vicino questi grossi mammiferi acquatici, ha avuto anche una importante onorificenza mi pare. Non dimentichiamo che è stato inventato il neologismo "edutainement" per poter continuare il business degli animali "da ostensione", ossia si introduce assieme al divertimento un elemento educativo: mostro specie ai bambini com'è da vicino questo e quell'animale selvaggio. Oggi anche molti circhi spinti dalla pubblica opinione a sua volta spinta dai movimenti animalisti cercano di affrancarsi dall'utilizzo di animali. La vicenda del delfinario è a tutti nota quindi non la richiamo faccio soltanto notare che esso comincia ad avere problemi quando un grosso gruppo nel business dei parchi sbarca in Romagna e fa shopping di parchi, acquatici e non, non insinuo nulla, faccio soltanto notare: sarà un caso. E tuttavia mi dite se c'è differenza sostanziale fra far saltare un delfino per guadagnarci sopra e tenerlo in cattività (non perché si sia cattivi come si sa dal latino captivus, "prigioniero", comunque in prigionia) dentro una vasca per la stessa ragione rispetto a un animale in libertà che ha il mare intero per muoversi? La differenza è quasi irrilevante come dire costringere una persona a passare la vita 24/24 in una casa di 70 mq e in una di 150 e non poter mai uscire dalla nascita alla morte: cambia tanto? Un'altra coincidenza è la sconfitta del Pd a Riccione e la vicinanza politica di una delle gestrici dell'acquario con l'attuale sindaco di Riccione: anche in questo caso non insinuo nulla, sarà tutto in regola la chiusura etc., tuttavia il Pd ultime elezioni ha preso diciamo "una botta grossa" a Riccione, ancora non se ne sono fatti una ragione quindi se una dei proprietari dell'acquario ha fatto campagna per la Tosi proprio simpatica all'amministrazione Pd riminese non starà, o no? Io credo che se non vi fosse stato questo imbarazzante legame Tosi-Fornari una via si sarebbe trovata per consentire quello che ovunque è consentito perché parchi zoologici, acquari, anche con delfini che saltano sono in tutto il mondo. Ma pensate a un pesce rosso che passa la vita in una boccia d'acqua o a un canarino o a una aragosta che finisce la propria esistenza cotta viva. E pensate infine come cambiano le cose se alla mitica balena che si arenò a Rimini San Giuliano Mare secolo scorso spararono uccidendola e oggi si vanno a salvare i cavèdani per la secca del Marano, sicché un terreno di discussione colmo di contraddizioni ove si legifera e si prendono singoli provvedimenti a spannella. 
M. A.