domenica 20 agosto 2017

Non amo

Chi mi conosce lo sa: a dispetto del mio... nome non amo commentare chi commenta ovvero giornali che parlano di altri giornali o media in generale fatti salvi casi particolari che si interessano ad altri media tipo diciamo così interessarsi dell'erba del vicino, se è più verde come dice l'adagio, se è ben rasata, se il prato ha un buon colore, quali essenze sono state usate se è ben ammendato, curato, innaffiato, se il sostrato è stato preparato bene etc. I media, dall'ultimo blog al corrierone, dovrebbero interessarsi della realtà e non di altri media. E di solito questa regola si applica per la stampa che non si interessa e neppure cita la concorrenza. Questo preambolo per dire che cado in una eccezione: un non insignificante magazine locale on line si fa vanto che un suo pezzo sui c.d. Tre Martiri nella ricorrenza del 16/8 abbia avuto alcune decine di migliaia di visualizzazioni: un fatto effettivamente eccezionale rapportato a una micro realtà come quella riminese pertinente un fatto accaduto non 2 giorni fa in Catalogna con tante vittime ma la bellezza di 73 anni fa, l'età di mio nonno ha destato interesse. Ebbene, per venire al sodo: a mio parere la retorica della "memoria" fa soltanto danni perché toglie risorse e attenzioni al presente. E continuare ogni estate con sempre maggior enfasi a ricordare un episodio di barbarie avvenuto durante una delle mille guerre passate da qui, per quanto possa prima facie sembrare cosa nobile e soprattutto utile, essa non lo è affatto. Da antifascista in assenza di fascismo quale sono di famiglia antifascista etc. etc. etc. io dico: bravi ma basta. Sono legato anche familiarmente e in modo diretto a quel drammatico episodio ma dopo 3/4 di secolo si volti pagina, guerra è finita, siamo in altra era le e-mergenze sono altre, a chi e a cosa serve rievocare un'impiccagione di "resistenti", coraggiosi, valorosi, sconsiderati, giovanissimi, senza scarpe quasi diciamolo anche eh "quarto stato"!, in tempo di guerra avvenuta quasi un secolo fa, raccogliersi in silenzio con quello che succede oggi, ogni giorno se ne legge di ogni, un fatto per quanto drammatico, feroce, barbaro con gli anni scema nel ricordo, altrimenti staremmo ancora a flagellarci per l'assassinio di Giulio Cesare: porello, "ma Bruto è un uomo d'onore..." infilzato come un pollo da un casino di coltellate, era un "ragazzo" quasi, poco più di cinquant'anni, un burdèl več o no?, povero povero povero Caio, con rispetto parlando per il Generale e la sua tragica fine!? Pertanto a questi giovani valorosi del passato quando gli hai fatto il monumento, quando ogni tanto li ricordi con un comunicato stampa metti la corona amen, chi muore giace... Senza dire che la cosa si presta a strumentalizzazioni da parte dei soliti furbetti con parterre di ex partigiani talora farlocchi visto che non ne vedo più dagli anni '90 a Rimini quando capitava di incontrarne nella zona del mercato coperto perché sembra che sia stato Gnassi in persona o la Lisi che si strugge quest'ultima e si macera deve avere un cilicio sotto nel ricordo dei nostri martiri laici a liberare la città dagli occupanti invece che le forze alleate ma parliamo di eventi lontanissimi c'è stato di tutto qui, e oggi viviamo un presente drammatico sotto molti profili per molte persone, persone che hanno altro da fare che cazzeggiare di fronte al monumento ai martiri il 16 e forse stanno rifacendo una camera in albergo pagati 20 auro al giorno eh, il presente ostia no farsi belli col coraggio altrui mettere le proprie insegne sulle gesta di persone lontane anni luce non solo nel tempo ma socialmente da quelli che si struggono in piazza ogni anno il 16, fatti salvi i parenti e il dovuto, misurato, controllato rispetto e ricordo dei ragazzi assassinati dai nazi-fascisti! Ma ci credete che il cordoglio nelle ricorrenze per questo ed altri fatti sanguinosi e cruenti di guerra era molto, molto più misurato nei '50s e nei '60s che adesso, possibile mai!?
 Nemo Pascale