mercoledì 31 gennaio 2018

Lo Juche

Ovvero il culto della personalità nordcoreana
“Anche se il mondo cambia centinaia di volte/ La gente crede in te, compagno Kim Jong-il/ non possiamo vivere senza di te/Il nostro paese non può esistere senza di te”. (popolare canzone nordcoreana)
Qual'è la base dell’autarchia nordcoreana che governa la vita di 25 milioni di abitanti e ne influenza le scelte politiche? Semplice: socialismo, nazionalismo e confucianesimo, chiamato più semplicemente “Juche”,che prese vita negli anni 30, nel bel mezzo della guerra anti-giapponese. Nel 1945, l’Unione sovietica occupò la parte settentrionale della penisola, mentre gli Usa quella meridionale. i sovietici formarono un governo provvisorio nella zona occupata con a capo Kim Il Sung e nel 1946, nacque il Partito comunista della Corea del nord, quello comunista della Corea del sud e in Cina il Nuovo Partito del Popolo. I tre partiti ebbero il compito di coordinare i comunisti coreani, sotto una direzione centrale che era situata nella parte settentrionale della Corea. Nel 1948, quando non vi fu più nessuna possibilità di riunificare pacificamente la penisola, nacquero la Repubblica Democratica Popolare di Corea e la Repubblica di Corea. Un anno dopo, i partiti comunisti di entrambi gli Stati formarono il Partito dei Lavoratori di Corea. Kim Il Sung ne venne eletto Segretario generale e così la Corea fu divisa in due parti, stessa sorte della Germania e del Viet Nam. Nel 1949 il nord comunista era guidato da Kim Il Sung, con capitale Pyongyang ed il sud, capitalista e filoamericano, con capitale Seul. Intanto truppe nordcoreane e brigate comuniste cinesi inviate da Mao Tse-Tung, dotate di armamenti sovietici russi, invasero la Corea del Sud, determinando lo scoppio di una lunga guerra civile conclusasi nel 1953 con oltre 3 milioni di morti e gli Stati Uniti che diedero potenziale bellico al Sud Corea. Lo Juche è una pseudo filosofia religiosa, basata, come nella Cina di Mao, sul culto della personalità, introdotta da Kim Il-sung proclamatosi “presidente Eterno” nonchè nonno dell’attuale presidente dittatore.Termine che si potrebbe tradurre con “corrente principale” o “tradizionale”, ma anche “soggetto” o “spirito di auto-realizzazione”. Solo dopo la sua morte nel 1994, fu il figlio Kim Jong-Il soprannominato “Caro Leader” a fissarne la filosofia dal duplice aspetto: quella politica e quella filosofica. La prima con significato chiaramente statale, la seconda riguardante il comportamento delle singole persone che hanno il dovere di autorealizzarsi. Plasmata dal 1955 è rimasta ideologia ufficiale di Pyongyang, fino ad assumerne i contorni di vera e propria religione. Stando a quanto afferma il suo fondatore, il Juche è “il centro della rivoluzione e della ricostruzione del proprio Paese per guidarlo verso l’indipendenza, ravvisando lo stretto legame con l’ideologia comunista. Dobbiamo aggiungere però che, con il cosiddetto rinnovamento avvenuto nel 2009, il termine “comunismo” è stato sostituito da quello più rassicurante di “socialismo”. Qualcosa comunque di diverso da quello concepito da Marx e Lenin che mettono l’economia al centro di tutto nella società per realizzare la dittatura del proletariato. Per la dinastia dei Kim, l’uomo è al centro dell’universo ed è artefice del proprio destino, che nel nome di una supposta uguaglianza, deve fare di tutto per migliorare il proprio benessere(!?). Evidente espediente ideologico per far accettare la miseria al popolo, (ricordo che un nordcoreano è circa venti volte più povero di un sudcoreano), soprattutto da quando con Kim Jong-Un la Corea del Nord ha iniziato a seguire la “Byungjin Line”, (linea politica che mette al primo posto lo sviluppo economico che segue di pari passo lo sviluppo di armamenti militari). Da quando Kim Il-Sung muore nel 1994 e gli succede il figlio maggiore Kim Jong Il, il suo regime dittatoriale diventa ancora più sanguinario e il Paese sprofonda nella morsa della fame, anche a causa dell’attuazione del programma che prenderà vita verso il 2003 di abbandonare il Trattato sulla non proliferazione nucleare. Le agenzie internazionali hanno stimato che il 70% dei 25 milioni di abitanti è “a rischio fame” e che la malnutrizione è endemica mentre la vita dell’attuale Kim Jong Un, tra isole private, agiatezze di ogni sorta unite agli esperimenti nucleari e sanzioni internazionali stanno mettendo sempre di più in ginocchio l’economia interna. Nell’Agosto 2015 per celebrare il 70° anniversario della resa del Giappone, Kim Jong-un ha istituito “l’ora di Pyongyang” e tutti gli orologi sono stati portati indietro di mezz’ora, creando un nuovo fuso orario, istituendo di pari passo un nuovo calendario che parte dall’anno di nascita di Kim Il-Sung nel 1912 (mai morto ma asceso in cielo per cui siamo attualmente nello Juche 107). La sua ascesa al potere ,(e qui il filo tra leggenda e verità è molto sottile), lo ha portato all’ossessione di venire avvelenato. Infatti si narra che, quando fu designato dal padre come legittimo erede circa nel 2000, lo zio del giovane despota, pensando così di poterlo controllare, ha fatto arrestare il nipote e la moglie nel 2013 con l’accusa di ordire un golpe e lo zio, assieme ai suoi collaboratori fù gettato in una gabbia con un centinaio di cani affamati.
 Fabrizio Tinazzo