mercoledì 17 gennaio 2018

CS M5S BIM

AQUABELL: UN'ALTRA BRUTTA STORIA. 
Aquabell è un'altra brutta storia, racconta di come questa amministrazione gestisca le strutture e i luoghi di questo paese. Dopo la chiusura del Rio Grande (che era oramai l'ultima struttura di intrattenimento a tutto tondo del paese), da più parti ritenuta un sopruso di natura ideologico/politico; dopo i fatti del Polo Est, dato a Verdeblu, anche in questo caso con una chiara strategia politica, oltre ai fatti del chiosco del sindaco Ceccarelli, verso il quale pare palese un utilizzo della Pubblica Amministrazione per fini personali; oggi, dopo l'ennesimo comunicato della famiglia Foschi, non si può che pensare al solito sopruso, o quantomeno ingerenza di natura politica, per agevolare un certo tipo di gestione. Il Movimento 5 Stelle da tempo lamenta 'stranezze' nella gestione delle relazioni di questa amministrazione con i pilastri strategici per l’economia della città, la mancanza di chiarezza e trasparenza degli amministratori si palesa nell'ultimo comunicato. Nell'immobilismo e incapacità di questa maggioranza di gestire il territorio per il bene dei cittadini, favorendo poche realtà imprenditoriali e il rifiuto preconcetto all’applicazione della tassa di soggiorno, a solo svantaggio dei cittadini condannati a pagare addizionale comunale Irpef a vantaggio di pochi, si palesa una amministrazione chiaramente albergocentrica. Una visione ottusa di come gestire il paese che ora è chiara. Si governa facendo i propri interessi, una linea politica discutibile, se non inaccettabile. La notizia degli investitori tedeschi ci lascia di stucco. Il Movimento 5 Stelle mai è stato informato degli scenari descritti, avesse la maggioranza chiesto una condivisione del progetto, avrebbe potuto contare su una fattiva collaborazione del M5STELLE a sostegno di un diverso progetto a favore della comunità. Ecco quanto apprendiamo: “In verità (ed in malafede?) il Comune ha concluso con noi un accordo 'finto', non fondato cioè su presupposti urbanisticamente validi, e subito stroncato da Banca CARIM, con il solo scopo di ottenere in comodato d'uso gratuito, per ben 4 anni, il Centro Congressi per poi procedere, solo alla fine del comodato, all'ingiunzione di sequestro. Ciò configura, se non un abuso, quantomeno uno sviamento di potere diretto ed unicamente finalizzato, attraverso il ribaltamento degli accordi conclusi, all'incameramento gratuito del Complesso (oltretutto già svincolato, per Legge, da ipoteca bancaria), in sostituzione dell'acquisto a titolo oneroso. Inoltre, ottenuta la cessione in comodato dell’immobile, ha fatto poco o nulla per ripristinarne le difformità, si badi bene, per la massima parte pretese difformità d’uso e non strutturali, evadendo così i propri impegni contrattuali, ed ha continuato tranquillamente ad utilizzare il Centro tramite organizzazioni affidatarie.” Ci pare di non poco conto. E pensare che Ceccarelli andava dicendo che aveva salvato il Palacongressi dalle mani della malavita, senza però dire che lo utilizzava politicamente per una sorta di campagna elettorale a favore di una cerchia di fedelissimi.