venerdì 19 gennaio 2018

Renzi L'Americano

Il politico che si ritenga tale e capace, deve cercare di creare i temi su cui vertere il dialogo. Il politico deve saper imporre, già imporre i temi che reputa giusti, altrimenti risulta semplicemente un banale e squallido uomo di marketing, il "politico di professione", per citare Weber, dovrebbe analizzare e ricercare di continuo come rendere coerenti i bisogni percepiti dal popolo, i suoi 'ideali', con la stessa praticità in cui lo stesso popolo ha fede. Pena la mancata realizzazione dei primi. Quindi in questa ottica ne' l'abolizione dei vitalizi né il reddito di cittadinanza se percepiti sotto l’ottica emergenziale, nè l'Italia agli Italiani sono soluzioni coerenti se contrapposti alla priorità della creazione di lavori stabili e qualificati, che è ciò che il popolo vorrebbe, ma la cui mancanza spinge a credere che dipendano unicamente dalla "corruzione'' o dall'immigrazione. E non ci salverà di certo la governance della prossima legislatura, ma solo una politica che sappia vedere,  prevedere e anticipare il futuro. Intanto, in questo inizio di campagna elettorale, il leader con il più alto indice di gradimento ma incoronato con il minimo di voti, sfidò in singolar tenzone il leader con il minimo indice di gradimento ma con il massimo numero di voti. Situazione decisamente kafkiana che solo in un paese come l'Italia può accadere. Ma veramente possiamo prendere per vero che il secondo sia ormai finito e defunto? Si sta parlando di un leader che fino a qualche mese fa diceva che se non avesse vinto il referendum sarebbe ritornato a fare il suo “lavoro”, si ma poi quale lavoro? In realtà si è tramutato da araba Fenice nel segretario di quel partito che fu il partito di maggioranza relativa fino a qualche mese fa. Un leader che, ricordiamo, non è mai passato al vaglio di un voto popolare, ma che ha goduto del più vasto consenso dei poteri forti italiani e esteri a memoria d’uomo nella Seconda repubblica e proprio alla luce di questo si può veramente dire decotto? Ci siamo, la legislatura è finita e la campagna elettorale incalza e avvince come spettatori a un torneo geriatrico di canasta. A parte le continue scaramucce tra il maestro di cerimonie dei bunga bunga e il rampollo dal volto pulito dei 5 stelle, nulla sembra preoccupare gli inginocchiatoi della carta stampata se non la paura dei populismi, nel momento storico in cui il popolo sembra non abbia più nessuna identità politica e la parola stessa abbia perso ogni significato semantico. Anche se i più danno per morto e sepolto il segretario di quello che rimane del PD, sembra che a nessuno sia balenata l’idea che proprio Renzi sia in realtà il privilegiato per eccellenza in questo agone politico scaturito dal rosatellum nostrano. Come non vederlo come stampella di qualunque cosa si crei subito dopo le urne in questa confusa legge elettorale? Il bulletto fiorentino ha fatto così a fondo le pulizie che, quelle che dovevano essere le prerogative di un atteggiamento progressista della sinistra, sono state definitivamente cassate.Tutti gli esponenti di quella sinistra perbenista dall’ “i care “ facile, dallo sbiadito “ Bella ciao” fino all’attuale assioma finale “ dell’ ognun per se e Dio per tutti “, che l’hanno traghettata nel contenitore del PD,  dalla Quercia all’Ulivo, si è trasformata ora, come d’incanto, con la scissione, in una moltitudine di “cipressi alti e schietti che in duplice filar” vanno ad ombreggiare il viale del mausoleo di quello che fu la sinistra italiana scaturita dai diari gramsciani. In realtà nessuno si è ancora una volta accorto che Renzi ha vinto anche stavolta. Non gli è restato che scartare la coda e il capo, per far rimanere solo il cuore, che è quel ”centro moderato “ all’americana”, coronando finalmente il sogno che lo potrà incoronare perfetto Obama occidentale, tanto da potersi dichiarare leader fondatore del primo partito di centro pigliatutto, risultando così per proprietà transitiva l’unico erede legittimo di Silvietto che prima o poi dovrà pur passar a miglior vita, sperando poi che per lui sia migliore di questa !
Fabrizio Tinazzo