martedì 2 gennaio 2018

E' qui la festa

Già e gli altri son tutti pataca è qui la festa le capitali tradizionalmente vocate a festeggiare il nuovo anno, le cui immagini passano su tutti i tiggì ma guarda caso non c'è sulla CNN. Il nostro capodanno esagerato dicono 150.000 persone eh la madonna ma così tante, questa è una boccata d'ossigeno per l'economia locale ma dicevo i grandi eventi di fine anno con i tradizionali spettacoli pirotecnici e di luci di Londra, Sydney, Dubai Parigi, sono tutte delle merde, milioni di persone, spettacoli pirotecnici che avvolgono grattacieli di 500 mt e noi lì a guardare il passato il Ponte, la Rocca, ma soprattutto, attenzione, il senso del nuovo anno che arriva e il vecchio che se ne va che da noi si è perso causa invecchiamento della popolazione che non avverte più il brivido del Futuro che incalza (e ricordiamo anche che l'ultimo bimbo nato 2017 e questo è un grosso segnale quasi una Profezia si chiama Asia, e il primo 2018 Alaxandru con la -u finale per intenderci) nell'ansia da prestazione, nell'incesto con la cultura l'ultima cosa a cui tipicamente si pensa a fine d'anno. Andiamo avanti così, ai riminesi piace vedere che ogni tanto dai fuoco alla Rocca, ci gode è un piromane potenziale, panem et circensem, pugnette e gazzosa, il riminese se la canta e se la suona e ormai quasi se lo... da solo, che saremmo, ma fatemi ridere, fra i numeri uno al mondo, e il Capodanno di New York è una fetecchia paragonato al nostro che a dire del sindaco "racconta chi siamo" e chi siamo, dei coglioni che con un freddo della madonna pretendono di portare quivi 4 poveri di spirito dall'Emilia e dalla Toscana perlopiù dai paeselli della provincia per strada per raccontare loro appunto chi saremmo. Ma che cazzata è ma cosa volete che gliene freghi, ed intanto registro come ogni anno pian pianino zitto zitto il Capodanno si sposta nella "zona rossa", ossia quella dei ristoranti del borgo par antonomasia, e tempo altre due-tre edizioni e si farà tutto lì: come ripeto questo Capodanno ha quasi insignificanti connotazioni turistiche semmai "escursionistiche" è un capodanno per i riminesi, esagerato negli sforzi e nell'organizzazione ma senza montarci la testa che sarebbe una cosa da metropoli. Anche a dire le cazzate c'è un limite, sostanzialmente il Princeps che offre la festa con i nostri quattrini e tutti lo ringraziano come pagasse lui, lo stesso che in passato per citare l'ormai onnipresente Sigismondo che offriva feste per i contradaiaoli per ingraziarseli e come sempre fanno i dittatorelli che hanno necessità di consenso, più qualche albergo, qualche ristorante, sempre i soliti, che hanno 4 babbioni che vengono a congelarsi i maroni qua piuttosto che farsi una puntata nei paesi caldi o andare in montagna, per comodità, perché spendono poco, spendono niente, l'albergatore si riprende il soldi della tassa di soggiorno, il borgo è pieno così, i riminesi che non si possono permettere la vacanza tropicale sono tutti naso in su e orecchie bene aperte a vedere sovradimensionati spettacoli pirotecnici e comunque di livello locale, e ascoltare musicisti di onesto ma medio successo, i ristoranti del borgo riempiono e il cerchio si chiude e passa il messaggio che avremmo dato una lezione al mondo avendogli raccontato chi siamo purtroppo. In verità "il mondo" neppure sa che esistiamo, quantomeno certamente non se ne interessa a Capodanno ma d'estate, e se mai gliene fregasse ammesso che l'espressione abbia un senso saremo come gli altri o no?, Una lezione al capodanno di New York e a quello di Kuala Lumpur con milioni di persone e metropoli illuminate a giorno dagli spettacoli con i nostri risicati tarocchi 150.000 turisti a guardarsi un anzianotto ponte mentre loro vanno avanti noi a parlarci addosso il museo che il mondo ci invidia il nostro Louvre a ancora l'onnipresente Ponte messo forzosamente al centro di Rimini il solito mantra di Ariminum "mappingato" sullo stesso che non se ne può più per quanto è pervasivo. Purtroppo accade che ci chiamiamo Rimini, Ariminum era ieri, un bel gioco dura poco, non puoi celebrare a vita il passato, nemmeno fossimo stati come città... Babilonia, poi il Capodanno tipicamente è la finestra sul Futuro cosa c'entrano passato, cultura, storia me lo spiegate? A ricordacelo cosa sarà il futuro i nomi dei due neonati a cavallo 2017-18, le bugie con le gambe lunghe, ma fatemi il piacere: gentilmente, stampa di regime e "miniculpop" comunale che diffonde queste sciocchezze, lì c'è la porta!
 m.s.a.