domenica 28 gennaio 2018

Affluenza

"Se si andrà su una percentuale al di sotto del 50%, sarà un dato preoccupante [...] la cosa che sorprende è che l’Emilia Romagna aveva un dato inferiore rispetto alla Calabria, mentre di solito è di 11-12 punti percentuali superiore, quindi c’è una particolare situazione di malessere": così Romano Prodi mentre si attendevano i dati delle ultime elezioni regionali di 3 anni fa che hanno riconsegnato la Regione alla coalizione guidata dal PD che ha eletto Bonaccini con una percentuale notare inferiore al 50%. Credo unico presidente di Regione sotto quella percentuale, con l'apporto poi anche se non decisivo per la vittoria di circa 5 punti percentuali di partiti last minute e di sinistra propriamente detta. Se torniamo indietro e andiamo a vedere nel dettaglio si ha che l'attuale giunta governa la Regione con una coalizione di maggioranza assurda ossia con il 17,19% degli aventi diritto al voto e che l'ha votata (come dato aneddotico) il 14,02% degli abitanti della Regione con un afflusso elettorale del 37,67% contro il 68,67% delle precedenti consultazioni e addirittura il 76% del 2005 (incredibile!). Pertanto a conti fatti l'82,81% degli aventi diritto non ha votato questa giunta né Bonaccini, o perché non è andato a votare o perché ha votato altri partiti, e il Presidente la Giunta governa avendo preso la miserabile cifra di 615.723 voti sui 3.460.561 aventi diritto al voto (ossia 2.844.679 NON LO HANNO VOTATO!) e su 4.391.561 abitanti e come sappiamo a Rimini è andata ancora peggio non essendo andato a votare circa il 70 dico 70% degli aventi diritto: una Caporetto della democrazia rappresentativa, del suffragio universale, della credibilità della istituzione Regione Emilia-Romagna, dell'affezione degli elettori alla Regione. E con questi numeri novembre 2014 e con questa maggioranza vicino al 15% in Regione stanno... "tramando" da anni e quasi ci sono ora che la legislatura è finita per ottenere uno Statuto Autonomo simile a quello di altre regioni che lo hanno per regioni storiche. Con la prospettiva di gestire il gettito fiscale regionale in Regione con quello che si è sentito in questi anni, che poi il 90% degli scandali e dei rumors non arriva a Rimini. Io dico: noi finiamo dalla padella alla brace per quello che si è visto, per quanto ci ami il capoluogo (non i bolognesi contro cui non ho nulla avendo anche ivi vissuto, ma Bologna intesa come capoluogo che tiene tutto per sé) e come ci ami la Regione per come è finita esempio la vicenda aeroporto e mille altre capitoli. Anche tutte le competenze ex provincia invece di restare sul territorio sono finite nel capoluogo, piano piano non resterà nulla a Rimini e Bologna sarà la nostra Capitale e allora preferivo di gran lunga Roma che avendone del suo non ha bisogno di farti chiudere l'aeroporto, di distruggere l'economia locale a vantaggio proprio, di decidere sul tuo turismo, sui tuoi trasporti, sulle tue grandi opere e su tutto di tutto. Se passa questa cosa un attimo prima che questo governo cessi, come si spera a Bologna, possiamo dire di essere avviati sul viale del tramonto nelle nostre legittime ambizioni di sviluppo ed è gravissimo che una giunta così delegittimata a fine legislatura faccia la spola da mesi Bologna-Roma e si appresti a fare una riforma epocale col consenso del 15% dei cittadini che l'hanno votata. Un non-sense, un abominio, la negazione della Democrazia, romagnoli, svegliatevi ci sono poche settimane per bloccare questo pazzesco, inqualificabile tentativo di colpo di mano che ha fra i registi l'ex consigliera comunale riminese PD Emma Petitti, ex deputata, attuale assessore regionale e che ha abbandonato il Parlamento nazionale presso cui si era candidata agli elettori per rispondere alla chiamata di Bonaccini con sospetto di violazione della norma sul vincolo di mandato avendo detto "Obbedisco" al Partito e ora si presta a fare di questa non-regione disegnata sulla carta unione di una regione storica e geografica vera come la Romagna e di un insieme di città "l'Emilia" entità inventa, una super regione a Statuto (quasi) autonomo senza ragione con "capitale" Bologna con maxi poteri sulle altre città! 
A. M.