domenica 28 gennaio 2018

Il Mattone

Al tempo di Gnassi. Il Sindaco ha avuto un rapporto tempestoso con il laterizio,
inteso come moneta di scambio riminese. Il mattone ha prodotto prima una facile fortuna e poi il fallimento di tanti imprenditori, fornitori, artigiani. Siamo passati da un'era in cui tutti avevano una srl immobiliare, alla scomparsa violenta di tutte (quasi) le imprese del settore. Sulle modalità ci sarebbe tanto da scrivere, magari con lettere al direttore, poi pensi ad un processo alla città che non trova pace nel calendario e desisti. Gnassi ha il terrore di sporcare l'immagine frutto di un lavoro certosino. E' stato aiutato dal renzismo dominante che gli ha permesso di emergere, complice una stampa supina al finanziamento pubblico. Breve parentesi. Meriterebbe commenti più duri fino ad arrivare al Piano Strutturale che ha chiuso tutti i comparti eccetto uno (nuovo) inventato per il Palas. Il Sigep ha battuto il record di presenze annunciate e smog. I consiglieri che si sono fidati del "no mattone" ed hanno votato secondo gli ordini di Gnassi, rimpiangeranno non avere ascoltato (per una volta ) la Segretaria Chiodarelli. Ho con Lei una partita aperta, riconosco però la sua professionalità. Il mattone è il simbolo della riminizzazione. Secondo il sindaco pro tempore che ci manda tutti in bicicletta, tanto la movida del Borgo è vicina, si può usare solo, ad abundantiam, per alcuni casi, gli altri pur titolari di diritti acquisiti si devono arrangiare con il..Tar. Sul Lungomare e Triangolone sono o meglio sarebbero permesse tonnellate di cemento. Quando si dice la coerenza. Siamo primi in tutto: turisti, capitali, investimenti e persino piazze. L'ennesima ricerca statistica però ci mette (esempio) rispetto a ..Parma ad una distanza siderale: 6 punti nel calcolo del valore attuale delle abitazioni. Noi indietro di 3 punti e loro avanti. Problema del sindaco..diverso? Anche. Il costo delle abitazioni viene preso in tutto il mondo come termometro del territorio. Salta agli occhi del profano giornalista che le percentuali sono migliori attorno a quello che da tempo definisco, il nuovo (unico) polo produttivo di Rimini. Alloggia nella prima periferia, composto da edifici e mansioni prettamente pubbliche, con migliaia di posti di lavoro e voti quasi tutti garantiti: ospedale, colosseo, inps, caserma, centro studi, gros, a cui si è aggiunto l'iper. In questo territorio le percentuali sono più positive. La nostra industria turistica, pronta ad azzannarsi per il bando (finti) profughi, trascina al ribasso le quotazioni. Il valore di un albergo è crollato come i bit coin. L'esempio più illuminante è Bellariva in attesa del "volano" Murri. Turismo al lumicino, ferrovia e trc eppure il costo delle abitazioni ed affitti presentano le migliori performance. La zona nord meglio non pubblicarla. La ricerca conferma quello che affermano da tempo gli addetti al settore, ancora attivi. Costruttori, immobiliaristi, mediatori sostengono che dopo la crisi del mattone abitativo per (quasi) tutti, attestata dai pochissimi cantieri aperti ed i tantissimi con le gru immobili in attesa di un..giudice, la gara tra commerciale e produttivo è vinta con distacchi abissali dal ricettivo. Gli alberghi pur con percentuali negative a tre cifre rimangono più competitivi degli altri settori. Siamo al cospetto di una catastrofe economica che però (solo) i tedeschi vedono. Alimenta tutta una serie di devianze talmente ripetitive che non vengono più denunciate. permettendo a statistiche, confezionate alla Trilussa, di gioire. Non faccio esempi territoriali, ma anche la zona più pregiata della Marina è infetta. Non usate il tifo o l'appartenenza politica da social. Avvisate i pochi naviganti che è in arrivo la tempesta perfetta, ma Di Maio ha incontrato i.. bagnini. Sarebbe la speranza del Paese? Ma andate dove diceva giustamente Grillo.