venerdì 19 gennaio 2018

Italia Felix

Vado a ritirare l'aspirapolvere allo zoo di Mosca, ci vediamo dopo a Pechino. 
Provate a immaginare un simile scambio di battute. Casa isolata, notte, ombra in giardino: "Amore, cos'è quell'ombra in giardino... è il cane!?", dice la moglie al marito. E lui: "ah, no, non è il cane", e se ne va". Cosa c'è che non va in questo dialogo? Esso non contiene errori eppure suona strano in quanto è errato da un punto di vista pragmatico: l'ombra in giardino di notte casa isolata evoca "malintenzionati", "pericolo" etc., pertanto la risposta risulta inadeguata, reticente, incompleta, non credibile, pragmaticamente "errata" rispetto al contesto. Questo esempio lo riporto da un celebre linguista scomparso che lo utilizzava per spiegare cosa si intende quando si dice che una "grammatica" deve includere anche una pragmatica, enunciati corretti sotto tutti i profili possono essere scorretti pragmaticamente. Come dire in Italia "vado a ritirare l'aspirapolvere allo zoo di Mosca, ci vediamo dopo a Pechino". Allora scusate la divagazione solo per colorare un po' il pezzo e per introdurre il tema di questi privilegiati sotto molti profili Zilli jr. et al., che vivono nella "collina sacra" e si lamentano dei furti e dei rischi che corrono e lo fanno anche giustamente e con ragione ma questa è l'Italia oggi. Vivere in posti isolati non è più cosa, si rischia così è ovunque, specie se è zona di ville che si presume abitata da benestanti a Nord e a Sud è anche peggio, ci sono stati fatti efferatissimi da quando l'Italia è stata invasa da migranti che vengono da contesti dove si uccide per pochi euro, da quando addirittura si è sgretolato il blocco sovietico e gli..."schiavoni" del passato, e non solo, talora ex dell'esercito, sono tracimati qua, poi adesso ci sono anche i neri etc. Le città del un tempo erano cinte da mura la sera chi era fuori erano volatili per diabetici nei campi si andava di giorno almeno nei tempi bui e comunque gli Uomini hanno sempre cercato di vivere uniti per fare massa contro i malfattori che erano appunto "banditi" nel significato letterale del termine o abbandonati dal proprio clan in epoche più remote e quindi pericolosi perché l'uomo è un animale sociale e da solo muore o ricorre alla violenza contro i simili: pensate alla vicenda di Norbert Feherer etc, chiusa parentesi etnologico-antropologica. Quindi i tempi sono cambiati in passato la villa a Covignano era uno status symbol oggi come cala la sera te la fai sotto e non è che si possa impiegare il nostro magro contingente di forze dell'ordine per proteggere questi signorotti di collina, se non sei una personalità (vedi foto Arcore). Pertanto secondo me loro hanno due scelte, o vanno a vivere in città, o si pagano una security privata. Non c'è altra strada, questo è il presente e potrebbe essere il futuro per decenni. Faccio anche notare che una collina così vicina che si sia salvata dall'urbanizzazione per pochi privilegiati è un caso più unico che raro nei paraggi Bologna, Ancona nei colli più prossimi alla città sono presenti case e condomini ovunque, magari di lusso, da noi vuoi per la presenza di istituzioni religiose, vuoi per la circonvallazione che ha evitato l'espansione della città, vuoi forse per un antichissimo retaggio di Collina Sacra chissà (dicono colle "-Janus", io dico "vignano, da "vigna", comunque ivi storicamente si andava a caccia e a far legna) è stata risparmiata anche se è poco fruibile se si vuole, a parte appunto i privilegiati che vi abitano. Dunque loro hanno ovviamente tutta la mia comprensione ma questa è l'Italia oggi e già da un pezzo e chissà per quanto e non è detto che si torni come prima porta aperta nel breve-medio periodo e forse lungo, lunghissimo... mai più Italia Felix. 
 S. A.