domenica 7 gennaio 2018

En Passant

Desidero dire due parole appena, en passant, non essendo esperto in materia sulla questione Bio Shopper-Novamont-Bastioli, quella di cui tanto si parla, non tanto perché sia competente, come detto, ma perché lo hanno fatto tutti e penso che che i miei lettori abbiano il diritto... "civile" di sapere pur sommariamente come la penso. Orbene diciamo questa vicenda ha diviso l'Italia proprio per la ignorantezza delle persone che tuttavia, anche giustamente, a seconda di che stampa leggono, ascoltino, vedano, che imbeccate conseguentemente hanno, si fanno un'idea e vogliono dire la loro, sui social, in casa, fra amici etc. Io che so nulla di shpper affermo nondimeno subito che a mio parere la norma sembra stata fatta per favorire la Novamont dell'ormai famosa Ad Catia Bastioli (che a differenza di come possano suggerire le immagini che sono circolate non è una manager di primo pelo ma una signora in età molto ben portata che è da una vita nel settore della Chimica, molto competente e quotata nel suo ambiente), ovvero non trattasi affatto di "fake" o come dite voi nuovi di internet "fake news". Io credo in sostanza nella tesi "complottista" anche se la mano sul fuoco non la metterei, ossia che questa norma sia un aiutino del governo alla Novamont, che poi partecipa tramite Montedison. Ed in effetti ci sono troppe coincidenze in questa vicenda, faccio anche notare una cosa che mi sembra nessuno rilevi: i sacchetti dei jeans, dell'elettronica, e di tutto ciò che compri fuori dalla quasi esclusivamente grande distribuzione (pertanto delle due l'una o oggi tutto si vende lì e sarebbe drammatico ma dati 2017 parlano di un +16% sotto Natale oppure... altre ipotesi) farmacie escluse sono forse biodegradabili!? Quindi questo dogma della biodegradabilità sembra riguardare la grande distribuzione nonché per minima parte le farmacie che danno sacchettini biodegradabili da un pezzo forse obbligati da norme o non so e che guarda caso sono legate alla Chimica, intesa come industria e lobby più o meno occulta e maneggiona. Ebbene vendendo alla ciccia, questi nuovi sacchetti sono prodotti in Mater-Bi, un brevetto Novamont, prodotto derivato dal mais che la Novamont che ricordiamo ha chiuso in rosso il 2016 produce in enorme quantità (forse troppo azzardo?) e che poi vende per vari utilizzi tutti legati a alla produzione di materiali "sedicenti" biodegradabili (poi spiego), ed essendo quasi monopolista in Italia quindi se voi domani andate al supermercato e prendete le fatidiche buste da 2 cent dette buste sono prodotte con Mater-Bi Novamont griffate Bastioli (e infatti... se guardate sotto la busta in piccolo... c'è il monogramma cXb ossia Catia Bastioli, che firma le sue bag come dire Fendi o Luis Vuitton... ) ed esattamente in percentuale organica del 40% perché la norma parla di "almeno il 40%" e il Mater-Bi Novamont puta caso ha proprio come percentuale minima di parte organica il 40%. Inoltre ci sono le parole di Renzi che pesano, e la sua visita immotivata alla Novamont "un'azienda da valorizzare". Inoltre nella realtà nel compostaggio non industriale non è noto il tempo di biodegradabilità del Mater-Bi degli shopper che oggi vi daranno come bio all'ortofrutta della straordinarie Coop o Conad, che potrebbe essere, secondo alcune fonti, molto lungo. Questo è un dato che non sparo a c. ma fa riferimento a fonti scientifiche che potrete trovare in rete o su testi scientifici o riviste scientifiche del settore. Inoltre, a introdurre questa normativa, attenzione, nei giorni precedenti abbiamo visto tutti in tv tartarughe e pesci con buste in plastica in pancia: e su questa cosa per me grava il sospetto di voler spianare la strada alla nuova norma per i gonzi come noi siamo in effetti, nella testa di questi che quello ordinano e noi facciamo. Inoltre, queste micro buste... oh cielo, ma cosa vuoi che cambino con tutta la roba di plastica che si produce non si potevano lasciare come esempio se vado a comprare una t-shirt me la mettono in una busta in polietilene 50 volte più pesante di una di queste ex non bio per frutta e verdura. Qualcuno poi ha fatto notare l'abominio che la Novamont (su input di 25 anni fa pensate un po' di Raoul Gardini che era nel giro della chimica organica, diciamo), produca la sua plastica bio dal mais, uno spreco con tanta fame nel mondo! Quindi chiudendo e stringendo: il bio, l'eco, l'ambiente sono prima di tutto un business esattamente come gli altri nella testa di chi ne fa business quindi l'opinione che io mi sono fatto e che l'abbiamo presa lì come sempre del resto poi, grazie.
 M. Amato