lunedì 8 gennaio 2018

CS M5S BIM

Questa è davvero una “storiaccia” e i nostri amministratori ne sono protagonisti: guarda un po', il regista è Ceccarelli. Ricordate gli abusi edilizi del chiosco della famiglia Ceccarelli? Bene! Guarda un po', in Giunta cercano di metterci una pezza! Ma facciamo qualche passo indietro. Tutto parte da quel colpo di bianchetto dell'ing. Bonito, che a tutti i portatori sani di buon senso parve come un evidente tentativo di nascondere qualcosa. Nell'occasione, infatti, lo sbianchettamento parve un modo per evitare di consegnare documenti in cui si evidenziavano possibili abusi edilizi emersi in sede di verifiche tecniche effettuate dall'ufficio controlli edilizi nella struttura del Sindaco, o quantomeno di prendere tempo procrastinandone la consegna ai consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle. Ricordando i fatti di quei giorni e dopo avere ottenuto il fascicolo, tra i documenti era anche presente la conformità edilizia n°58/2016. Come poteva essere, poiché in data successiva era evidenziata la presenza di abusi, oltretutto non sanabili? Successivamente, dalla lettura della inerente conformità edilizia, si notava che l'asseverazione della stessa era in firmata da qualcuno che appartiene allo studio tecnico Giorgetti. Eppure questo nome non ci è nuovo e scommettiamo neppure a voi. Sì, state pensando bene, ma non è il nostro caro Presidente di Consiglio Comunale in persona, ma in ogni modo il documento esce dallo studio di suo padre: strano vero? Solo dopo l'asseverazione dello Studio Giorgetti il responsabile comunale per l'istruttoria comunicò che tutto era a posto, senza tener conto che durante controlli effettuati si erano riscontrate difformità e irregolarità. Tutti videro, ma non ne tennero conto o fecero finta di nulla: perché? Forse perché la struttura apparteneva alla famiglia di Ceccarelli? Ma ora torniamo ai giorni nostri. Siamo al 05/12/2017 e sapete cosa accade nelle segrete stanze della Giunta? Ecco, la storiaccia si ripete. In assenza del Sindaco (finalmente l'ha capita!), votano la delibera che propone di fare opposizione ad alcune decisioni alla Sovrintendenza alle Belle Arti. Orbene, soprassediamo sulle motivazioni e deduzioni tecniche (sarebbe troppo lungo il discorso), ma facciamo notare che le stesse motivazioni avevano portato alla chiusura di strutture senza che la giunta prendesse posizione, anzi, una posizione la prese: contro le strutture e le attività con i medesimi problemi. Non è, per caso, che si fanno atti pro domo? Scommettiamo anche che, in assenza del Sindaco Ceccarelli, gli assessori in Giunta non sapessero che ciò che votavano andava a palese vantaggio della famiglia del Sindaco. Praticamente degli sprovveduti? Per concludere, quello che deve far pensare sono due cose, e lasciano spazio ai dubbi. Che si utilizza l'amministrazione per difendere interessi privati (del Sindaco), oltretutto utilizzando la scusa della richiesta di danni da parte della proprietà, che creerebbero un dissesto nel bilancio comunale (scusa assolutamente ridicola), per il bene del paese (come dice sempre Ceccarelli). Non importa se la proprietà è del sindaco: basta che non chieda nulla. Che la giunta si sia mossa 'solo ora' per il chiosco del Sindaco e non in precedenza per gli altri nelle medesime condizioni, tenendo a precisare che il chiosco della famiglia del sindaco è forse l'unico a non rispettare il piano spiaggia dettato dall'amministrazione attuale. Ma questa è un'ulteriore sfaccettatura della storiaccia che tra qualche giorno spiegheremo meglio. Sarebbe ora che “qualcuno” si decidesse a far chiarezza su questi fatti che son sempre più strani e palesemente incomprensibili. Ai cittadini e agli operatori un appello: SVEGLIATEVI!!!