martedì 15 maggio 2018

Berlusconi e il (suo) Pd

La decisione del Tribunale della Sorveglianza doveva arrivare, si può discutere sul quando ma il come era scritto. Rimane il "macigno", mai rimosso, dello spudorato conflitto d'interessi. Ho l'impressione, maturata, che Berlusconi faccia comodo a tutti. In particolare a quelli che ci hanno lucrato per anni facendo finte, orali e scritte per poi accettare 40 onorevoli (?) in diritto d'uso parlamentare ai fini della maggioranza nazzarena. La sentenza ha solo anticipato di qualche mese i suoi effetti. Rimane il perfetto timer. Sarebbe comunque accaduto l'anno prossimo, allo scadere dei sei anni di incandidabilità previsti dalla legge Severino. L'anno prossimo pochi però si sarebbero ricordati del grande Silvio detto Loro da Sorrentino. Sembra che il Cavaliere faccia dimettere uno a caso e si presenti candidato nel suo collegio. La storia infinita che, in uno dei tanti paesi ancora normali, non sarebbe stata scritta, continua. Chi ha speculato sull'antiberlusconismo e si è perfino arricchito, si sente tradito da una magistratura allora definita democratica. Travaglio, noto per capire poco di calcio, è uno di quelli. Rimane indelebile la storia, mai scritta dall'inizio, della ascesa e "scoperta" di un magistrato chiamato Tonino. Era arrivato ad avere la Nazione ai suoi piedi, senza guardare nelle scatole da..scarpe. Atterro a Rimini, mentre i compagni di Forli vogliono eliminare il nostro scalo e riavviare un aeroporto da paracadute, profittando degli imbellettamenti milionari del Marconi. Nel Pd è il Tutti a Casa, se i due iscritti sapessero quale. Gnassi è indubbiamente uno dei pochi ancora usabile. Dicono abbia fiutato da tempo un'aria da passerelle e..ristorante. Dopo 30 anni di splendida carriera, ne avrà di cose da raccontare a..Morolli.