giovedì 31 maggio 2018

L'amico Indino

"C'hai presente due chilometri di spiaggia tutta vuota dormivamo in un capanno in riva al mare ed ogni sera i pescatori ci portavano del pesce, facevamo le grigliate sulla spiaggia e cantavamo a squarciagola le canzoni di Battisti fino all'alba..." Claudio Bisio, "Rapput - Senza fiato"
Questo non è un caldo normale fine maggio 28°C o no davvero signori, notti con il 95% di umidità, questo sole... sì, è un sole di altro profilo se posso usare questa espressione così in voga questi giorni, ed è un sole che non fa sconti ed in tal modo possiamo ben dire che esso sia... super partes. Un sole e un caldo signori sovranisti o europeisti che siate, monarchici e repubblicani, è un caldo fuori stagione che fa alzare lo spread, spaventa i mercati: un caldo che richiede i condizionatori sparati ma non possiamo permettercelo, il petrolio lo acquistiamo, il debito pubblico aumenta, a ogni asta tocca alzare i tassi dei titoli di Stato, e questo ondata di caldo anomalo ci fa assomigliare molto alla Grecia dove pure si boccheggia all'interno UE. Queste parole se volete populiste e da stocazzioanalista improvvisato come 9 su 10 italiani oggi, per introdurre il tema: i chiringuitos. Varato il regolamento, l'amico Indino giustamente si indigna: sono 20-25 afferma, è illegale ballare in ispiaggia e allora noi siamo già fuori dalla legalità con queste concessioni a pochi privilegiati che, come dimostrano i fatti, ogni anno aumentano e questo problema lo hanno anche in Ispagna dove per  Chiringuito si considera qualsiasi bar o ristorante sulla spiaggia. Quindi a Malaga uno dei nostri bar sulla spiaggia diventati ristoranti che hanno messo in difficoltà i ristoranti che sono spariti quasi tutti sui viali delle regine, sarebbe a rigore lessicale un chiringuito, il termine indica in castigliano con piccole variazioni nei paesi di lingua spagnola pressapoco la stessa cosa, ossia una struttura all'aperto, non necessariamente al mare ma tipicamente al mare dove puoi bere e/o mangiare quindi come ripeto i chiringo o chiringuito noi li avevamo già, e sono le centinaia di bar, si tratta solo di farsi più sotto alla riva, mettere a rendita quell'area fra il mussoliniano "bagnasciuga" e l'inizio della spiaggia, ordinata dai paletti degli ombrelloni; non portando per me alcun valore aggiunto al nostro turismo o appeal per i giovani ma danneggiando i pub. Se chiudi alle 11 e se allunghi perché non credo che nessuno controllerà poi che "il locale" si svuoti all'una quando si pensa la musica si spegnerà. Quindi secondo me dare il grande privilegio di prendere un punto pregiatissimo, la riva del mare per fare "la solita cosa", ossia sostanzialmente spillare birra (ce n'era uno ieri che andava a caricare un chiringo con un enorme fusto di birra portandolo con una carriola) e vendere superalcolici. Come ha detto Indino è una questione di scelte, scelte abbastanza discutibili per me ma in gioco ci sono quattrini, l'amministrazione incassa e ci sono operatori che urlano più di altri e riusciranno un giorno a fare una birreria di 500 mq nel mezzo di piazza Tre Martiri, se non davanti al monumento ai Lari cittadini. 
(in foto un chiringuito come lo intendono gli spagnoli, quindi molto facile ingannare con le parole straniere la pubblica opinione). 
AA