giovedì 24 maggio 2018

La Laurea

Non è solamente un pezzo di carta. La laurea, i corsi di aggiornamento e di perfezionamento, non sono solamente "pezzi di carta", ma sono il riconoscimento che lo Stato, la Comunità internazionale, la comunità Scientifica riconoscono SOLAMENTE a chi completa uno specifico percorso formativo. Sono conscio che stiamo vivendo un momento storico che rappresenta una deriva culturale verso disvalori, dove chi è in possesso dello specifico titolo accademico per "fare qualcosa", diventa proprio per questo, non credibile, perchè corrotto, perchè il titolo è dato da uno Stato non sempre all'altezza delle aspettative dei cittadini; peggio, con quel titolo di studio si crea la lobby. Il tutto ingigantito dai social dove "il cretino ha diritto di parlare quanto il Nobel" (cit.). Viviamo, grazie ai social, una cultura del "copia e incolla", che rende vera anche la bugia e "giornalista" chi a malapena alle elementari in italiano poteva aspirare ad una "tozza sulla coppa". Poi però succede che "per vivere" e non avendo le capacità per ottenere certi titoli di studio, molti si inventano a loro dire equipollenze o perfino si inventano di possedere titoli che mai hanno conseguito, ciò per far volgari marchette economiche o perfino politiche, per creare carriere altrimenti impossibili. Purtroppo questi pericolosi bugiardi non sempre si riesce a smascherarli in tempo, prima che facciano danno ed allora contaminano, infettano anche coloro che gli stanno vicino, facendo perdere loro credibilità. Concludo. Come possono essere credibili capi di partito che candidano a guida del paese una persona che, per "captatio benevolentiae", "arricchisce" il proprio curriculum con titoli accademici non posseduti ? Oh! Sempre che con quel curriculum non siano state vinte cattedre universitarie o concorsi; ciò, oltre che moralmente, sarebbe inaccettabile anche legalmente. Se io fossi nei panni di Di Maio mi ritirerei al momento (ci sono buoni sostituti) e se fossi in quelli di Salvini mi limiterei a fare il capo partito, o per lo meno in entrambi i casi prendere una pausa di riflessione, perchè se è grave raccontar bugie nei propri curricula, credo sia quasi altrettanto grave anche non accertarsi di chi si propugna, soprattutto a certi livelli. E che sia chiaro, non penso solamente a questo ultimo esempio salito al disonore delle cronache mondiali, ma anche ad altri casi recenti, nazionali e comunali. La mamma dei bugiardi è sempre incinta. Ad maiora
Ulisse Teucri