martedì 29 maggio 2018

Bordello

Debbo ammettere che sebbene non mi aspettassi granché dalla attuale classe dirigente lo spettacolo da cui, mio malgrado e involontariamente, vengo attinto disarmerebbe anche gli intenti di un uomo d'acciaio o lady di ferro che si voglia per rispetto delle quote rosa. A me di prerogative trasmodanti in arbitrio o di scelte per il bene della patria o a tutela del risparmio (sic!) francamente mi importa più poco...assisto impotente come fossi un malato senza via di scampo allo scempio quotidiano di una comunità da parte di uno o dell'altro in un meccanismo a molla o gioco di specchi fine a se stesso. Ormai vago disperso e scalzo in un deserto valoriale e scontro solo tifosi tutti diversamente provenienti da una rotta politica che Caporetto in confronto, se non fosse per le generazioni ivi cadute che non voglio insultare, sarebbe il solo e corretto aggettivo da utilizzare. Una vergogna a 360 gradi che non esenta nessuno. Un Parlamento fin qui ridotto ad anticamera di comparse pallide se non a bivacco di manipoli... una telenovela infinita per formare un governo che vede un attimo prima dello start di partenza l'irrigidimento delle membra per sopraggiunta prematura morte. Un Presidente, unica figura istituzionale che conservava ancora il rispetto delle masse, sacrificato sull'altare dell'orgoglio, manco gli avesse rubato la fidanzata il Savona. In questo terribile scenario di ordinaria follia istituzionale il Paese di fatto viene consegnato alla abile quanto cinica politica del ragazzo con la felpa messo nelle condizioni, da una classe dirigente imbarazzante, di carpire la Golden shere e le chiavi del prossimo esecutivo. Suscitare presidenzialmente un governo di minoranza induce in se il rischio di frammentare, come se ancora non bastasse, i partiti stando l'azzardo che contesto a Matarella nel solleticare gli istinti individuali di sopravvivenza, sperando che per non rinunciare alle comodità degli emolumenti i singoli deputati e senatori non seguano le direttive collettive di partito...Se questa è strategia debbo essermi perso qualcosa. I corpi intermedi, i partiti su cui la Costituzione fonda la democrazia parlamentare condotti avanti alla ghigliottina dei singoli capi bastone. Credo e spero terranno, salvo le solite italiche defezioni, gli ordini di segreteria. Ciò premesso e avviandomi a concludere non posso tacere di citare chi ha tentato ancora una volta di scaricare puerilmente l'incapacità della classe dirigente sugli elettori del 4 dicembre e del 4 marzo. A loro non intendo dedicare alcuna risposta se non ricordare chi mi ha insegnato anni fa una cosa semplice: gli elettori non avranno sempre ragione, ma se rosicate così tanto forse nemmeno tanto torto.
 P.S. ho capito finalmente Gnassi cosa intendesse con l'aggettivo gassoso, dopo aver ascoltato illustri cianciare di partito liquido. Io userei un altro termine, perdonerete se mi permetto il suggerimento, il seguente: "bordello" o logica del caos
Roberto Urbinati