venerdì 11 maggio 2018

Finalmente

Finalmente a Rimini per iniziativa privata si vedono biciclette "pubbliche" in numero significativo che non fossero le "10" lì, "6 là" del passato ossia le due onerose e totalmente fallimentari iniziative di quelle elettriche che peraltro non sappiamo dove siano finite. Sono sparite per i 2/3 e quelle rosse rimaste "saldate" dalla ruggine agli stalli, nessuna delle quali è utilizzabile per lo stato in cui sono ridotte causa non-manutenzione e occorrerebbe rimuoverle perché sembrano agli occhi di chi le veda una specie di monito rispetto a come il Tempo può ridurre un manufatto. Ora c'è questa "flotta" di centinaia di bici che si prendono tramite un app per telefonini, sono rintracciabili da chi ne abbia bisogno tramite gps di cui sono dotate, si prendono e lasciano quasi ovunque e si paga con carta di credito online: il Futuro, prima facie, sembrerebbe essere arrivato. Ci sono tuttavia molti "però" che sintetizzo. Anzitutto occorre avere un telefono che abbia un sistema operativo del tipo e della versione compatibile, il che esclude circa il 40% dell'utenza, oltre che avere un telefonino e essere abituato a pagare online con carta di credito, nonché fidarsi, la qual cosa esclude un'altra fetta di utenza. Quindi rivolti a ciclisti... "di ultima generazione" non per età ma come stile di vita. Disposti poi a spendere qualche euro, tanto è vero, leggo, che questo imprenditore (cinese) è entrato in contrasto con Uber, quello dei taxi essendo presenti queste bici in alcune fra le più importanti città del mondo, Rimini per una volta "c'è", come finirà non sappiamo. Ma non sarebbe questo, piuttosto il fatto che questa iniziativa non inciderà purtroppo sul traffico essendo alla fine rivolta a turisti in prevalenza, molto secondariamente a fuorisede "saltuariamente", a chiunque una volta nella vita fori la propria bici, gli si rompa l'auto, non trova un taxi, non trova chi possa andarlo a prendere, businnessmen eccentrici della city londinese etc. La gente si sposta in auto, al limite in scooter, al limite in bici elettrica. Va in palestra ma alla bici non la pieghi all'uso della bici come sostituto dell'auto a maggior ragione in piccole città a sviluppo orizzontale come la nostra realtà.
 A. S.