lunedì 14 maggio 2018

Verità a righe

Mando queste righe di Verità, può apparire ripetitivo...vedete voi. Con il pretesto del contrasto alla vendita di alcool a minori o in orari o con modalità non ammesse dal Regolamento comunale, prosegue la "persecuzione" nei confronti dei commercianti bangla, come in tempi di proibizionismo Usa, unica città italiana, Rimini, a dichiarare guerra a un fenomeno che non esiste o è molto marginale adducendo ragioni pretestuose per dissimulare la vera ragione: che è lotta al Commercio tout court e secondariamente favorire pub, bar, ristoranti contro il dilagante, fisiologico fenomeno presente in tutto il Paese di quanti, giovani, maggiorenni, squattrinati, si ubriacano acquistando birra e altro nei mini ma anche nei super (vedi foto, Marina Centro ore 20.30 ca.) nei supermarket. La confcommercio invece di prendere le parti dei commercianti sotto scopa con l'"Esercito" pronto a multarli 1000, 10.000, 100.000 € perché hanno venduto una birra a un tizio ma era vietato da un'Ordinanza del Comune, perché c'era quella tale manifestazione e la birra l'avrebbero dovuta vendere solo e soltanto pochi furbi "signori della Bionda". Esattamente come in tempi di proibizionismo Usa quando c'erano locali preposti. Ma come dimostra la foto quelli che alzano il gomito fuori dal circuito dei locali che vorrebbero (perché questo è dirimente!) che lo alzassero da loro, spendendo da loro. Una persona, una sera la ubriachi UNA volta e se bevono altrove poi non bevono da te, questi qui la birra se la comprano dove capita anche al supermercato e anzi sovente sono gli stessi minimarket che si riforniscono al supermercato, accontentandosi di piccoli margini. Quindi la Menzogna imperversa, i locali bangla vendono bibite come gli "alimentari" che li hanno preceduti, salvo farlo di più causa crisi. Le merci esposte sono posizionate pressapoco come lo erano quelle delle decine, centinaia di attività "tutto per la spiaggia" gestite da riminesi che hanno chiuso, causa dilagare dissennato della GDO alle quali sono subentrati avendo esigenze di redditività per stile di vita inferiori a un occidentale, locando negozi che diversamente resterebbero SFITTI! in un simile quadro di oligopolio ove in pochi posti si vende e si acquista tutto con la complicità del Comune, contro le raccomandazioni UE e la nostra stessa Costituzione nonché contro le funzioni della stessa istituzione Comune, con lo sguardo distratto quando non compiacente tipo, attenzione!,  "sindacato giallo" delle associazioni di categoria, con un assessore al Commercio che perseguita il piccolo Commercio disattendendo le raccomandazioni UE e quindi dovrebbe essere obbligato a dimettersi ed è sempre in prima fila quando inaugurasi iper.
nemo pascale