martedì 22 maggio 2018

Tassa di Soggiorno

Non è poi così rivoluzionaria la proposta di eliminare la tassa di soggiorno che fa tremare le vene ai polsi di Brasini, sempre a caccia di soldi, esempio è di ieri la notizia che proseguono i lavori per il "balcone"... sul canale piazza Pirinela in una narrazione di falsa rêverie da parte di chi ha tutt'altre origini e di cosa sia stato il borgo San Giuliano non ha la più pallida idea. Quindi necessità di trovare quattrini per accontentare ogni capriccio del Princeps che vorrebbe snaturare da così a così il borgo, per fare un esempio, spendendo fiumi di danaro, nostri e dei turisti: nella realtà il borgo NON era luogo di turismo ma semmai di zotici, foresti, villani presso 2-3 ristoranti e non si spingevano fino al mare. Venivano a mangiare il pesce nei w. end, come i cesenati vanno a Cesenatico, ma possiamo dire che siamo turisti che codice alla mano se ho speso la tassa di soggiorno negli arredi del borgo San Giuliano l'ho fatto a norma di legge oppure il Turismo vero come Cesare sul Rubicone non passa il Marecchia ma dà un'occhiata distratta DALLA RIVE DROITE al blasonato ponte ed è invece al-MARE!? Quindi verità e menzogna, fatti e misfatti, realtà e manipolazione della stessa per finalità non dette, ragioni e pretesti. Tornando alla tassa, esiste da una vita, almeno da 80 anni, Rimini nemmeno dire, fu fra i primi ad adottarla perché il Comune era affamato di soldi ieri come oggi ma attenzione il turismo della prima tassa di soggiorno si chiamava "villeggiatura" ossia il modenese mandava tre figli e la moglie qui da giugno a settembre, a fare il pieno di sole, vitamina D, Iodio: allora aveva un senso e tutt'altro fine, assomigliava molto più a un'imposta, e passava l'addetto del Comune a fine stagione a incassarla nel villino padronale come nella casa dell'ortolano che si era ritirato nei capanno e aveva ceduto il rustico al villeggiante per tutta l'estate e i quattrini passavano dalle mani del turista a quelle del Comune, non c'erano esattori intermediari! E infatti oltre all'assenza di un carattere progressivo pur non essendo lo scrivente un tributarista né un albergatore, uno dei rilievi che tipicamente furono inizialmente mossi da esperti contro questa tassa è che chi la riscuote poi non ha poteri (nel caso non sia pagata) di ottenerla, ma la deve versare comunque. Ma soprattutto: a norma della legge che l'ha reintrodotta: non vedi dove vanno questi soldi, qual è il servizio che ottieni in cambio della tassa. Quindi difficile rinunciarvi per un soggetto "onnivoro" come Gnassi visto che alcuni trasferimenti come si sa sono stati tagliati e la sua è una macchina che consuma tanto. Hanno venduto e affittato tutto il possibile, per loro a differenza della Tosi che forse per disciplina di partito si dice possibilista, è irrinunciabile ma per il mio sentire è sbagliata: fra mille posti ameni sulla faccia della terra uno ti fa la grazia di venire qua e tu lo tassi!?
 M.A.