venerdì 4 maggio 2018

Il Governo di Penelope

Penelope figlia di Icario e Policaste, moglie di Ulisse e mamma di Telemaco, deve il suo nome (forse) all'infinita tela che ha tessuto per venti anni, in attesa del ritorno del marito. A chi affidiamo, nella commedia governativa, la parte della sposa "fedele" a tempo? Io proporrei Gigetto, la sua natura partenopea lo cala nella parte con più facilità. Sono sicuro che riuscirà a convincere il "proce" Salvini che appena Casaleggio vedrà terminare la tela, sarà il suo sposo.. Ormai la favola di Omero Mattarella si riduce ad un duetto politico tra 5 stelle in leggera discesa ed una Lega diventata un grande partito, con un vecchio creditore da sistemare. L'attesa era prevista, ora sta diventando scomoda per tutti, eccetto Renzi a cui viene donato il tempo necessario per organizzare una scomparsa assistita. Arriveremo al punto che nella favola i cittadini chiederanno a Gentiloni di rimanere come male minore. In questa moderna Odissea occorre raccontare anche la favola di..Fico. O meglio la fine della presunta superiorità morale di una forza nata per l'impresentabilità delle altre. Una stupida vicenda di pulizie domestiche, scoperchia, in un colpo solo, tutte le ipocrisie della politica italiana, iniziando da quella più incredibile dello stesso movimento. Mandando dei comuni cittadini in Parlamento senza averli conosciuti, misurati, visti, osservati, è un pericolo enorme. Come facevano i grandi registi del realismo postbellico, scoperchiamo i vizi italici e li consegniamo ai professionisti del fake. Le stronzate commesse dai portavoce di Casaleggio adesso e Grillo prima, sono avvilenti nella loro misera portata. Anche con questa mandria non andremo da nessuna parte. Oggi solo la Lega ,obblighi finanziari a parte, sembra possedere i requisiti per governare. Non lo permetteranno, troppo facile e giusto.