giovedì 31 marzo 2022

La Crisi di Draghi

Mario Draghi non è mai stato uno scalatore, veniva portato in macchina sulla vetta finanziaria, sempre atlantica. Ha bisogno, per la prima volta, dei gregari giornalistici che lo spingono a (almeno) fare l'uditore nella trattativa, condotta dai..turchi. Manca ancora chiarezza su alcuni punti e porti, ma soprattutto non c'è l'interlocutore occidentale. America, Europa e..Nato questa guerra l'hanno persa senza (ufficialmente) scendere in campo. Tentano di rimediare facendo passare Putin per un aggressore tiroideo. Biden è pericoloso come un'ogiva nucleare. Impiegheranno più tempo a sistemare le gaffe commesse che a rieleggere Trump. Draghi retrocesso, come la nazionale manciniana, sarà presente ai colloqui come comparsa. Dicono che Putin lo abbia sopportato per un'ora al telefono, in rubli. Lo hanno annunciato trionfalmente Repubblica e le sette reti televisive. Di Salvini non si hanno notizie, è una rallegrante novità. Si leggono cose  terribili, sempre a senso unico, ma democratico. Non bastassero, sono anche corredate da immagini false proiettate dietro la schiena dei Press (italiani), con giubbotto antiproiettile per paura dello scoppio del caffè. Non è informazione dura e cruda, sembra di assistere alla consegna, con cazzotti dei Premi Oscar. La propaganda ha dovuto combattere al posto dell'America e della Nato, contro un nemico storico. Il presidente ucraino ha terminato la parte interpretata da credibile professionista. Lo hanno usato al posto di un'impresentabile americano. Grazie al gas di Biden, questa mattina al mercato del pesce, ormai protetto come una gioelleria, la canocchie costavano 25 euro. Le sogliole vestivano Prada. 
massimo lugaresi