Esauriti (quasi) i responsi delle intellligence belliche che, rileggendoli, sembra non ne abbiano, volutamente, azzeccata, una, la propaganda si scaglia contro il governo Meloni. Usa naturalmente i giornali amici come La Stampa ed il Financial Times, emissario dei poteri democratici americani. I loro auspici sono terribili, al punto che Dagospia li mette in prima pagina. Lo spread ci ucciderà, come doveva fare con il Cavaliere e l'aumento dei tassi, altra strategia europea, ci costerà un centinaio di miliardi. Nuovo Superbonus. Non è finita: l'orda umana scatenata, secondo i voleri del socialismo spagnolo ed il poco rimasto in Germania, ma soprattutto le "impronunciabili" sanzioni, ci hanno messo in ginocchio. Gli aumenti sono giornalieri e spaventosi, quasi sempre speculativi. Il nostro turismo, già in crisi mascherata dall'informazione, ha pagato il prezzo più alto. Quello che offriamo è fuori mercato. Una sempre più consistente massa popolare, esce da questa possibilità. Gli stipendi e pensioni sono vincolati, l'inflazione li erode. Il quadro serve per minacciare il governo, come fosse il solo colpevole e non vittima degli agguati finanziari e sociali. Devono anche proteggersi dagli Effetti Schlein. L'ondata (organizzata) degli sbarchi lampedusani è la risposta al cambiamento di strategia. Porti e paesi molto più vicini sono chiusi e nessuno protesta. C'era un florido mercato della solidarietà da sbarco, centinaia di cooperative nate come le società del bonus grillino, lucravano e votavano bene. I giornaloni democratici e la scuderia Elkann, prevedono una rapida fine di questo governo, senza pronunciare però la parola elezioni. Rappresentati così, voglio vedere chi vota Pd. PS Giorgia il trottolino amoroso, fa e disfa, troppi nemici e sanzioni. Scommetto sul rilancio armocromatico di Draghi.
massimo lugaresi