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E' tornato Draghi. L'esonerato Premier, mai votato, il mancato Presidente della Repubblica, Dott. Prof, Mario Draghi, su invito (disperato) della Ursula Von Der Lyden ha accettato l'incarico di "elaborare una strategia per difendere la competitività europea". Linkiesta ha raggiunto l'apice della comunicazione. Dagospia, ubbidiente, si è prontamente adeguato, rincarando l'estasi. Il migliore italiano sul mercato della salvezza. Naturalmente ha aggiunto il solito ed irriverente paragone con la Meloni, incapace di difendere i nostri confini a nord e sud della penisola ed il governo dagli attacchi di Salvini, ma stravotata dai cittadini. Tutti i giorni il blog dei radical chic è costretto ad usare penosi argomenti, infarciti con la difesa di una guerra voluta da Biden. Anche il vecchietto se la passa male. Stanno riesumendo gli "affari" di famiglia. Però le Ong dei miliardari (democratici) annoiati sono ferme. Bastano gli arrivi dal mare. L'unico porto mediterraneo spalancato. Ci hanno lasciato volutamente, strategicamente soli. Mentre un partito dilaniato, diventato socio in affari politici con i nemici di una volta (due anni fa) tenta di rimanere a galla, grazie alla propaganda comunicativa, ormai orfana della guerra su procura. La controffensiva è terminata sul nascere. Putin gioca al gatto con i topi, che saremmo anche noi, grandi finanziatori bellici, con la benzina vicina ai 3 euro. Il Giornale sta vincendo largamente la gara atlantica con le due scialuppe della Gedi. Non capisco dove voglia parare. Ci riempiono di migranti così possono dire che non li abbiamo integrati. Nelle stazioni e per le strade deserte, sembra però che si trovino a loro agio. massimo lugaresi