giovedì 28 settembre 2023

Il Melonicchio

Nel Quotidiano necrologio del governo, devo riconoscere che il copincolla di Dagospia è inarrivabile. In prima pagina, compare uno scritto di Filippo Ceccarelli per Repubblica, una delle due o tre creature di John Elkann, distruttore della Juve come della Fiat. Tasse in Olanda, bonus in Italia. Il titolo dedicato al premier eletto è: E se fosse un Melonicchio? Il governo è anche accusato di essere composto da personaggi come La Russa e Santachè, mentre quelli precedenti brillavano al punto di avere distrutto scuola e sanità. Però hanno applicato diligentemente le sanzioni, la colpa è dell'atlantismo, quasi esasperato, della Giorgia. Ci hanno invaso di immigrati con la scusa che ci pagavano le pensioni, però non perdonano la destra di avere battuto, largamente, la Schlein nella fedeltà atlantica. Le gemelle Gedi non se la possono prendere. Per la propaganda militante, c'è però di peggio. Il Pd corre il rischio di venire trascinato sui vecchi sentieri del comunismo, riaccendendo marce e proteste per la pace ed inflazione. I grillini stagnano all'opposizione, unica postazione praticabile per un leader come Conte. Usa i travestimenti della realtà, utili per un titolo di Travaglio. C'è un'altra prevedibile mutazione politica. Nel silenzio di tutti, La Lega ritorna al centro del dibattito. Questa sarebbe la sconfitta decisiva per la cosiddetta sinistra inutile. Il prossimo anno sarà decisivo. Elezioni americane ed europee. Si decide il destino del prossimo quinquennio. L'elenco dei fallimenti addebitati al governo in un solo anno è lungo, eppure la Giorgia rimane al primo posto della classifica. Rimane il compitino affidato ai giornali della resistenza all'immaginario fascismo, mentre il sovranismo è davvero alle porte. Quello che praticano, sotto mentite spoglie, i franco-tugnini. Da anni un nostro capo di governo, non manifestava autonomia di pensiero ed azione. I due galletti sono quasi bolliti. I prossimi sbarchi saranno ad Amburgo. 
massimo lugaresi