martedì 26 settembre 2023

Primo Sceriffo d'Italia

Marco Minniti in due giorni (circa), conquista la stella dello sceriffo d'Italia e prossimo "familiare" del governo Meloni. L'ex ministro degli interni del governo Gentiloni aveva manifestato già allora la propensione per metodi piuttosto sbrigativi nei confronti della delinquenza, anche quella sbarcata, ancora poco numerosa. Si trova inserito, dall'attenta intelligence di Dagospia, nel cerchio magico dei piddini che adorano la Meloni. Sono già numerosi, stesse mansioni governative: Mantovano, De Gennaro e Violante. La Meloni ha detto una cosa sacrosanta: L'Italia non può essere l'Hotspot dell'Europa. Ho apprezzato l'intervento del premier donna, all'Assemblea dell'Onu. Più inutile e dannosa di Allegri (personale considerazione). L'Italia è stata lasciata, volutamente, politicamente ma scandalosamente, sola. Ci fosse un seria opposizione dovrebbe scandire queste parole. Invece sono i sabotatori del nostro paese indebitato e colpito dal boomerang delle sanzioni. A giugno del 2017, quando Minniti era ministro dell’Interno, arrivarono in Italia 12.000 persone in 36 ore. Più di quelle arrivate a Lampedusa in questi giorni. Stava volando a Washington, ordinò di girare l’aereo e tornare in Italia. Al successivo vertice internazionale, a Parigi, offrirono 100 milioni, sull’unghia, per rafforzare i centri di accoglienza in Italia. La risposta: No. Quei soldi non li voglio. Perché altrimenti diventa solo un problema nostro e non più vostro. Il tentativo che sta facendo la Meloni è ostacolato dai padrini e finanziatori delle Ong che si trasformano candidamente in cooperative della solidarietà a 32 euro giornaliere per finti richiedenti asilo. Il comportamento di Papa Francesco è difficile da accettare. Capisco che la sua interpretazione deve tenere conto di tanti, troppi fattori, fra i quali l'ormai ristretto giardinetto in cui può andare a svolgere il suo mandato, ma pregare per la salvezza dei migranti è un messaggio facile. Una fiorente e rodata organizzazione che si fa scudo di un paese (due) che non vogliono impedire le partenze, anzi ci lucrano. Noi dobbiamo continuare ad essere il ricettacolo di questa sporca industria? A chi raccontano che le Ong miliardarie "salvano" centinaia di naufraghi? Su ordinazione, con un ricco menù a prezzi carissimi. Quale è la ragione per consentire a chi paga 6 mila euro di evitare il Cpr? Di chi è stata la "pensata"? Non date sempre la colpa alla Santachè.
massimo lugaresi