lunedì 11 settembre 2023

Il Papa Filorusso

Il Papa non può avere un ruolo di mediazione perché è filorusso, dice Mykhailo Podolyak, consigliere (sic!) del presidente ucraino. Il Pontefice non può assolvere in maniera efficace il compito di fermare l’aggressione di Mosca. Negli ultimi diciotto mesi ha dimostrato di avere una posizione fin troppo vicina a quella del Cremlino. Mi era sfuggita questa dura ed insolente dichiarazione del cosiddetto pacifismo ucraino. Quelli che hanno spostato l'orologio ed il calendario bellico al 24 febbraio 2022, trascurando 8 anni di massacri nel Donbass. La guerra su procura, naturalmente americana, ha trovato subito interesse ed adesione da parte della Sora Meloni, uscita dal ghetto politico italiano e diventata Premier Dame. I sudditi italiani, rappresentati dal Pd, si sono prostrati agli ordini degli occupanti il nostro suolo. Paghiamo ancora l'ultima vicenda bellica. Hanno risalito vittoriosamente lo Stivale, dopo feroci bombardamenti, perchè in Russia 30 milioni di persone sono morte per fermare il nazismo. Sacrificate anche per noi. Abbiamo sempre avuto stranissimi rapporti con l'altra parte del mondo. Nel lungo periodo del più grande partito comunista, sembrava fosse la bussola da seguire che regalava rubli di sostegno. Poi, sembrava che la Russia, post sovietica, fosse diventata partner commerciale e turistico perfino prelibato. Oggi chi mostra anche un tiepido riconoscimento è bollato da facebook e non solo. La propaganda che narra la guerra di Biden ha usato toni e ragioni squallide. Conosciamo poco dell'Ucraina dissenziente, mentre sappiamo tutto quello che succede da Putin. Il G 20 con le assenze di Russia e Cina ha deciso..niente. Però la Meloni ha abbracciato tanti colleghi. Kyjiv esclude quindi la possibilità di una mediazione vaticana per risolvere il conflitto, dal momento che il Pontefice ha più volte dimostrato di avere una posizione fin troppo vicina alla Federazione russa negli ultimi diciotto mesi. Il silenzio della politica italiana è eloquente. Parte del governo e dell'opposizione gareggia sul sentiero della fedeltà atlantica che significa fare quello che conviene (adesso) all'America, in attesa che il Grande Paese cambi il regista ed allora tana liberi tutti. A Rimini, Chiamami Città, in attesa di esprimere il pensiero del Pd cittadino sulla guerra con i bagnini, si dedica al facile "Giambrunismo" usando l'ironia della Lia Celi. Non ricordo una attenzione simile per mogli e compagne di Gentiloni, Letta, Draghi e perfino Conte 1 e 2. Non c'è un altro Cagnoni.
massimo lugaresi