venerdì 29 settembre 2023

Inquisizione

Ho letto, stupito, un articolo di Repubblica, intercettato dalla intelligence di Dagospia, dedicato a Giancarlo Giannini, uno degli attori più bravi, rimasti. Si è dovuto (quasi) scusare per avere avuto l'incarico di leggere un discorso di Berlusconi, non il Pier Silvio vivo e palestrato, ma del Cavaliere morto. Hanno organizzato una Festa di Forza Italia ed il monespressivo Tajani non bastava, allora hanno pensato ad un vero attore. Tra le scuse petite, Giannini ha dovuto ammettere che era (perfino) amico del Berlusca. Una volta era una confessione fatale, foriera di inchieste come quella a De Laurentis. Tentativo (dovuto) di mostrare che la cosiddetta giustizia, in edizione sportiva, è sicuramente uguale per quasi tutti, per la Juve leggermente di più. Giannini nella disperata difesa, ha detto che i colleghi di sinistra, tutti, qualcuno un passo avanti, li giudica dalla bravura. Esempio convincente: la Littizzetto. 
Il Cavaliere, prima degli effetti dello spread che lo mandarono ai servizi sociali, non educativi, volle affidargli la conduzione di Striscia la Notizia. Esaurito il volontario interrogatorio, sembra che l'attore sia stato perdonato. Si dovranno abituare a questi scandali, mai visti prima.
massimo lugaresi