Non guardano in casa (loro), lanciano critiche anche condivisibili, dopo avere ascoltato il nemico, una volta amico. Ho preso lo spunto da un articolo di Sergio Rizzo per l'Espresso, settimanale oggi digitale. Il tema era come i partiti hanno reagito al mancato finanziamento pubblico che si sommava a quelli privati. Matteo Renzi è il primo ad essere colpito, avendo costituito, nel 2021, una società che (misteriosamente) si chiama Ma.Re. Il giornalista contesta che il capo di un partito, nato dalla costola comunista, non aderente all'unione demogrillina, usi una società per finanziarlo. Consulenze aziendali, pubbliche relazioni, marketing e strategie imprenditoriali. Quello che servirebbe ad Esselunga per approdare a Rimini. La Pesca televisiva è stata più utile di tante riunioni perditempo. Dopo avere interrogato Matteo Renzi, sembra doveroso l'attacco ai Fratelli d'Italia. Dalmastro, potente (?) sottosegretario alla giustizia, ovviamente avvocato, ha avuto l'ardire di comporre una società con alcuni colleghi. A pensare male ci azzecchi, quasi sempre, intanto lo scrivi. L'ex premier rimane però il nemico ideale. Vecchie ruggini e soprattutto con una sola appartenenza fiorentina, portò il Pd al 40%. Alla 3 cittadinanze la cacciano se non supera i grillini. Il giornalista, esamina il crollo dei votanti, facendo intendere che gioca contro i democratici. Non infierisce però sulla sinistra diventata una barzelletta. Sono spariti volutamente e forzatamente i partiti, cancellata ogni forma di partecipazione popolare, impazzano solo social discussioni sul niente o su cane e gatto casalinghi. I sindaci sono eletti direttamente, il capo del governo no, ma deve andare d'accordo con il Presidente. Il 25 settembre 2022 hanno votato 30,4 milioni di persone, come nel 1958. Peccato che allora gli aventi diritto al voto fossero 32,4 milioni, contro i 50,8 di oggi. Le donne votano la Giorgia, la Versace no. PS Le mie nipotine interpretano lo spot tutti i giorni.
massimo lugaresi