martedì 26 settembre 2023

Il Lavoro di Draghi

L'opposizione del Pd ha oltrepassato il ridicolo. In mancanza di argomenti che non provochino rivolte o risposte lapidarie e soprattutto per la perdurante assenza di una guida spirituale, è costretta a riesumare i "migliori" del passato da dimenticare. Anche Napolitano fa parte di quei ricordi. Solo la faccia tosta di Dagostino può impaginare un articolo che, per onorare il defunto Presidente emerito, ricorda la cacciata di Berlusconi, con lo spread bollente, per insediare Mario Monti. Il resto forse lo ricordate. L'inizio di una serie impressionante di personaggini designati senza il consenso popolare. Poi è arrivato Mario Draghi, quello defenestrato dai compagnuzzi delle merende all'opposizione. Rievocare il tristissimo momento, accecati da due anni di clausura per non votare, significa essere disperati. Alla Meloni avete già fatto un accurata ispezione fisica e familiare. Rimane un perfetto esemplare della parte largamente votata. La componente più irritante, per i resti del Nazareno, è essere una donna tanto normale da rappresentare quasi tutte le altre. Nel Partitone era premiante. Ho letto, senza stupore, su Linkiesta mattutina, che la Meloni "spreca" il lavoro di Draghi. Siamo arrivati ben oltre la prossima ed augurabile, sparizione politica. Chiudono tanti negozi ed attività che ormai Rimini è quasi deserta commercialmente, però apre, facilmente, un'altra Coop. La colpa addossata alla Ducetta è quella di non "sottometersi" ai voleri franco-tugnini. Gli amici europei che respingono in Italia i profughi e pagano le Ong per andarli a raccattare in mare, fingendo di salvarli dalle onde. Non fate finta di meravigliarvi se non vi votano. Ci sono, ancora tanti che lo devono fare per campare, spesso bene. 
massimo lugaresi