giovedì 7 settembre 2023

Rane Fritte

Il Festival dell'Unità viene allestito in pochissime città. Una volta, solo a Rimini, erano una ventina, tutti vistosamente pieni. Oggi la coreografia è quella di un partito scomparso, ma vincolato dalla storia. Una della troppe contraddizioni del Partito democratico a 3 cittadinanze. Come può essere credibile il segretario nella versione della sardina antagonista? Il Foglio, non Domani, pubblica una ricostruzione attendibile. A Ravenna, terra ancora fortemente nelle mani dei compagni di Errani, il naturale festival vede la partecipazione a maniche larghe della Schlein che bacia le compagne. E' presente per la corrente Elly, la sardina capobranco, tale Mattia Sartori, uno dei primi interpreti del comunismo commestibile. Nella festa ravennate il piatto principale è rappresentato dalle rane fritte. Gustosissima prelibatezza, al punto di sospettare che la (poca) gente sia li solo per quello. I vecchi compagni, vedono il segretario e le 3 cittadinanze come fumo negli occhi. Al pari di Melucci con i bagnini in disaccordo e lui in fuga dalla sala dell'incontro. Il (leggero) risentimento nasce da quell'infelice episodio, che non ha però ostacolato l'ardente passione per i voti di maggioranza. Altra, piccola, quasi insignificante esibizione di un partito da cancellare. I vecchi compagni romagnoli considerano la Schlein nemica della cultura trasmessa, spesso imposta. Le ragioni sono talmente evidenti che la compagna Elly non avrebbe mai scalato la Sezione Gramsci. Digerite anche le rane fritte, non Calenda, definito troppo di destra, mentre i Gentiloni, per non scomodare Padre Prodi o Guerini, sono campioni della gauche. Vanno a lezione dai compagni spagnoli, ormai ultima spiaggia europea. La Elly non c'è, piccola fortuna, è a Parigi, ad insultare la cittadinanza italiana che vale molto poco. La divisione, netta, inconfondibile che aleggia sulla Festa è la guerra. Le rane sono difficili da digerire, Zelensky molto di più.
massimo lugaresi