venerdì 9 marzo 2012

I Quartieri




Non siamo certo nostalgici delle liturgie che si tenevano nei Quartieri, tanto meno degli stipendi pagati ai Presidenti, rappresentavano però l'unica stanza di compensazione e confronto per i cittadini ed i loro problemi, oltre ad una naturale palestra per la formazione della migliore politica cittadina. Lo scadimento vergognoso della qualità dell'amministrare, non riuscire a guardare un consiglio senza essere assaliti da nausee gravide di disgusto, tra i tanti motivi, un posto di particolare rilevanza  lo si deve assegnare alla cancellazione voluta di ogni forma di dissenso per paura di un confronto vero. Tra le poche cose utili della politica, i Quartieri rappresentavano la parte da salvare, migliorandone la struttura istituzionale. Infinitamente superiore a quella della Province che invece vengono riesumate con l'accordo perfino di Bossi preoccupato che i figli non imparino l'Inno di Mameli. Per non sbagliare, sembra che abbiamo imparato poco e con enorme difficoltà. Chiudere l'unico momento della partecipazione, senza alternative, è perfino pericoloso per la democrazia, i luoghi della decisione si sono rarefatti e collocati in alvei privati o clubini trasversali. Il caso Maggioli ha messo a nudo le debolezze della democrazia partecipata, quattro persone, senza rappresentanza popolare decidono sulle nostre teste ed i nostri soldi/debiti. Portando l'album di queste fotografie impietose in casa democrat, viene da chiedersi dove sia finita la cultura del migliore Pci, che aveva sposato e voluto il Decentramento come altissima forma di democrazia popolare, sostituita da una massa di cortigiani politici, associativi e sindacali. Un partito senza questa impronta è destinato a fallire, le primarie sono il sintomo che il miscuglio realizzato è refrattario al concetto basilare che siano i cittadini a scegliere, così impostato meglio lasciarlo morire per inquinamento politico, rimane utile solo per l'apparato, ma questa è un'altra e vecchia storia.
 P.S.
 Il Pirellone paga tutti?