sabato 3 marzo 2012

L'Evoluzione


Le analisi sull'Evoluzione del partito della sinistra spesso si riempiono di riferimenti che comprimono fino a farle sparire le miserie che hanno caratterizzato la storia dal dopoguerra ad oggi. Per rimanere nel piccolo, ci rifugiamo nella nostra Città, esempio significativo delle dure espressioni usate, lo spartiacque che ha segnato il passaggio dalle ideologie alle invenzioni è stata la fine dell'epoca Ceccaroni/Diotallevi, con l'ingresso della covata Piccari, Chicchi, Gambini. Evoluzione disastrosa, a fronte di un progetto pur denso di limiti culturali si è passati ad una formula dove lo strumento politico era al servizio della persona. Una devianza che l'avvento di Melucci aveva l'incarico di modificare, l'uomo di partito contro il salotto e la piazzetta. Il nuovo capo dopo una dura lotta che lo ha consacrato inaspettato vincitore solo per chi non lo conosceva, ha sostituito i mobili salottieri con personaggi utili al suo potere, compiendo una mirata distruzione di ogni forma di rappresentanza ostile. Con l'uso cinico dell'apparato, Maurizio non ha avuto rivali in partite secche senza ritorno, le ha sempre stravinte, è vero che si confrontava con personaggi che facevano del lavoro politico un uso amatoriale, prima venivano tante altre cose. La tragedia sta assumendo connotati pesanti, ha investito l'intera città, la classe dirigente politica, economica, culturale e sindacale si è collocata al basso, con atteggiamenti supini verso il potere. A fronte di questo cataclisma che appare giorno dopo giorno nella sua gravità, finito in un immobilismo per incapacità ad affrontare i problemi ereditati, il nuovo sembra lontano dall'apparire. Dovendo fare una scelta valida solo per domani, richiederemmo il prestito di Melucci ad Errani, almeno riuscirebbe a convocare un Consiglio denso di..Varianti, se non avessero provveduto a chiudere la stalla vuota con l'adozione improvvida di un orrendo Piano Strutturale. Rimane il fatto, sconcertante, che Gnassi è stato scelto da Melucci, a dispetto di tutti i tentativi di cancellare la memoria storica e che l'Assessore Regionale è l'unico quadro vitale per il partito, uomo di fiducia di Errani, deinde Bersani, attestati che pochi possono vantare, Governare è purtroppo un'altra cosa, sembra sia delegato alla Petitti.