giovedì 1 marzo 2012

Le Giacchette


Tutti ricordiamo Berlusconi sbeffeggiato con statuine napoletane raffiguranti i troppi mestieri che diceva di fare, quasi quante le giacchette di Gnassi. La prima indossata fu sotto l'Arco d'Augusto, piangendo addosso al segretario Veltroni, piantato dopo pochi mesi schierandosi con la parte avversa. E più forte di lui, una volta si sarebbe detto di voler stare sopra come l'olio, per diventare segretario provinciale si dovette alleare con Melucci, dopo anni di reciproca antipatia. Diventato Sindaco, rinnovando il vecchio accordo, si è disfatto della giacchetta corta del Vate, accusandolo assieme a Capo Errani di scarso interesse per Rimini, dimenticando la giacchetta bolognese da lui indossata per dieci anni come consigliere regionale, senza esprimere un vagito, data la tenera età, a favore della nostra ed un pò sua Città, la Palestina era più importante. Che a Bologna ci prendano per i fondelli è cosa vecchia, nota e meritata, basta osservare chi eleggiamo nelle due sponde diventate per un risparmio politico montiano una sola. Tornando alle sue vestizioni/svestizioni non vogliamo dimenticare il Turqoise, con l'impeccabile fotografia a mani alzate, segnale di una vittoria balneare, terminata come tutti sappiamo. Di questi casi ne abbiamo dimenticati tanti, se volete ce li potete ricordare, la cosa che fa più incazzare è il travestirsi come il Nuovo, avendo a 35 anni raggiunto un vitalizio che hanno imputato al sessantacinquenne Renzi, pari alla pensione di quattro operai, dopo 40 anni di lavoro.