venerdì 2 marzo 2012

Il Dopo Imu 8

BUONE NOTIZIE E’ SPARITA L’IMU (PURTROPPO NO!)


La lettura dei quotidiani locali degli ultimi dieci giorni ci potrebbe portare a pensare che la nuova imposta IMU sia stata soppressa (e questa sarebbe veramente una buona notizia) visto che nessun amministratore ne parla. In realtà tutti attendevano le decisioni che il governo Monti avrebbe assunto nella riunione dello scorso venerdì ed avevano grandi speranze di avere chiarimenti su come applicare l’imposta. E’ passata quasi una settimana ed a noi sembra che non sia cambiato molto rispetto a quanto già si conosceva e, quindi, le grane per gli amministratori sono rimaste. Come fare ad applicare l’imposta? Dopo una serie di articoli nei quali abbiamo evidenziato le problematiche della nuova IMU proviamo a dare un contributo per quanto riguarda la determinazione delle aliquote, il vero tema caldo della nuova tassazione. Il Comune di Rimini, da quanto è possibile recuperare come informazioni dai siti internet, dovrebbe avere incassato direttamente dai contribuenti, nell’ultimo anno con la vecchia ICI" circa 34 milioni di euro a cui si deve aggiungere il contributo dello Stato per l’esenzione dell’abitazione principale di circa 11 milioni di euro. Complessivamente l’incasso ICI del 2011 potrebbe essere quantificato in circa 45 milioni di euro. Al fine di ipotizzare un possibile incasso IMU che si equivalga a quanto incassato fino al 2011, per la questione della quota della nuova imposta che lo Stato si è riservato, le aliquote standard dovranno necessariamente essere aumentate. Il problema è: quanto? Infatti il loro aumento avrà effetti differenti in base alla tipologia dell’oggetto impositivo e di quanto rimane nel bilancio del Comune di Rimini. Pertanto è necessario effettuare varie simulazioni per “indovinare” l’esatta, o meglio, la migliore soluzione possibile. L’ipotesi di lavoro che proponiamo prevede di aumentare l’aliquota standard di un valore pari a 0,1 punto percentuale e quindi da 0,76 passa a 0,86 per le abitazioni. Per le grosse attività economiche censite in catastato nel gruppo D (esempio industrie, alberghi, opifici, etc.), tenuto anche conto della minore rivalutazione del coefficiente che ne determina il valore imponibile, si prevede di aumentare l’aliquota standard di un valore pari a 0,15 punto percentuale e quindi da 0,76 passa a 0,91. Infine per aree fabbricabili e per terreni agricoli (tenuto conto delle problematiche delle aree in conseguenza dell’adozione del nuovo strumento urbanistico e dell’elevato incremento che si troveranno a pagare i coltivatori diretti) l’aliquota standard viene ridotta di un valore pari a 0,1 punto percentuale e quindi passa da 0,76 allo 0,66. Invariata l’aliquota standard per le altre tipologie. La rimodulazione delle aliquote proposta dovrebbe portare il Comune di Rimini ad incassare complessivamente circa 46 milioni di euro così suddivisi per tipologia di immobile: abitazioni principali circa 13 milioni di euro, altri fabbricati circa 32  milioni di euro, fabbricati rurali strumentali circa 15 mila euro (il valore più basso), aree fabbricabili circa 1,4 milioni di euro e per terreni agricoli circa 250 mila euro. Allo Stato andranno presumibilmente circa 29 milioni di euro. Complessivamente quindi i contribuenti di Rimini pagheranno circa 75 milioni di euro (rispetto ai circa 34, escluso dell’abitazione principale, pagati per l’ICI nel 2011). Questi numeri rendono sicuramente evidente il fortissimo impatto nella nuova tassazione IMU per l’anno in corso e per quelli a seguire sui contribuenti e sul mercato economico. Per tale ragione è inopportuno fare, come è stato fatto purtroppo finora, dichiarazioni azzardate e non verificate per “attenuare” tale impatto.
 Fabio Lisi