sabato 31 marzo 2012

Kumaraku


Comunicato Stampa
Per il bene del Pd riminese, per il bene di chi crede nel Pd riminese; per il bene dei riminesi, per il bene della comunità albanese integrata nel riminese, il mio percorso della candidatura per la segreteria del Pd riminese finisce qui!
Il fato di ieri sera del Circolo di Santa Giustina dimostra estremo comportamento confronti al processo dell’elezione del segretario comunale del Pd. Secondo il mio punto di vista il Pd riminese non e pronto a camminare a pari passi con il suo Statuto e con quelle del Pd nazionale, o forse io non sono integrato abbastanza da capire certe regole della democrazia italiana.
l’indifferenza di un processo importante che sembrava a diventare attraversò i tre candidati della volontà di cambiare e di rinnovare ciò che sembrava fermo, sta dimostrando secondo me, un atteggiamento non voluto.
Abbiamo voluto il sistema delle Primarie, in passato, a dirittura si parla tanto e lo vogliamo anche nella scelta del prossimo candidato del primo ministro dell’alleanza, per la scelta dei prossimi Deputati, ma per il segretario comunale non lo applichiamo, per i segretari dei Circoli non lo vogliamo, quelli li scegliamo in alcune volte attraversò la raccomandazione (come e successo per il segretario nuovo del Circolo di Santa Giustina) e attraversò dei vecchi metodi che non si applicano pure ormai anche in Albania, sono dimenticati a rinnovare anche questi due aspetti importanti per la democrazia interna del Pd, o si fa volutamente!
Come si può eleggere i quarti delegati dell’Assemblea Comunale di un circolo composto di quasi 100 iscritti, in una convocazione dell’Assemblea Congressuale del circolo, con una partecipazione di solo cinque o sei iscritti, e magari quei cinque sono quelli vicino al segretario, e tutti i segretari dei circoli che abbiamo girato fin oggi, lo hanno espresso apertamente davanti a noi la preferenza ormai decisa dal partito a chi dare il voto. Con le Primarie dentro il partito, il processo doveva essere molto trasparente e coinvolgeva tutti gli iscritti.
Ecco perche mi fermo, mi fermo a riflettere se val la pena a rinnovare ancora, la teserà del Pd, assi, sto pensando che lunedì vado a consegnare anche quello che ho, o forse andiamo a consegnare tutti noi albanesi iscritti, di quale ieri sera, c’e voluto un può a convincere alcuni, che per davvero era un incidente degli ultimi minuti, il difetto delle luci spente.
Perche il partito riminese applica le regole nuove solo a favore di una certa calse dirigente, e quando qualcuno come me, si fa avanti per una rinnovazione per il bene della città, subito con le regole vecchie, com’è steso meccanismo burocratico riminese, vecchio di trenta anni fa, e guai a toccarla, questo lo dimostra l’atteggiamento di alcuni vecchi esponenti a confronto dei nuovi dirigenti eletti ultimamente con il sistema dalle Primarie.
Può succedere anche cosi, che quando ce la possibilità, di esprimersi ti tagliano la parola, e quando ce, la possibilità di scegliere attraversò al voto libero democratico ti tagliano la luce. Compito di tutto ciò può essere anche il meccanismo intero, sia dentro il partito anche fuori, i giornali e le medie intere, sene fregano di un processo importante del partito che dirige la città.
Il Circolo di Santa Giustina e lo specchio del Pd riminese, dove i vecchi esponenti del Pd del territorio, non sono mai andati d’accordo per tanti anni, ognuno ha custodito il suo orticello, lasciando il territorio santagiustinese, come peggior territorio in riminese. Oggi invece di contribuire al processo rinnovativo del partito con le nuove regole e i nuovi dirigenti, tengono fermo un processo democratico e della rinnovazione, del Circolo Pd di santa Giustina, e insieme agi altri simili, in tutto riminese, fermando tutta rinnovazione del Pd riminese, fermando lo sviluppo della città.
Steso vecchio segretario del Circolo, dopo gli avvisi attraversò delle raccomandazioni e sms che giustamente aveva fatto il partito, aveva girato personalmente ieri in tutte le case degli iscritti a convincerei a venire in congresso e votare per il suo candidato, e quando lui o tutto insieme con lui, hanno visto che nessuno non condivideva le sue scelte, dopo anche che hanno visto che erano venuti in maggioranza iscritti albanesi, s’inventa un difetto dell’impianto della luce, puoi esce fuori che non era pagata la bolletta, puoi esce fuori che e da dicembre che Enel aveva avvisato il partito, (comunque sia, anche se è un incidente, che io non credo, non doveva succedere) per poi anche la”padrona”(detto da alcuni iscritti ieri sera) del centro giovane di santa Giustina in vicinanza” non ci ha concesso il permesso a liberarne un locale nell’interno per svolgere il congresso.
E questo non e accettabile per me! Idem mi sembra anche il comportamento dell’intero Pd riminese, fin che le regole vecchie vengono applicate, questi individui mettono sempre il bastone fra le ruote al partito del territorio, e il partito centrale sene frega volutamente.
Ø     Il modello economico riminese mostra dei tratti molto preoccupanti: il ricorso massiccio al lavoro nero, con alcune situazioni estive a carattere “schiavistico”; un’evasione fiscale ampiamente diffusa; un sistema creditizio più orientato alla speculazione finanziaria e immobiliare; infiltrazioni mafiose in alcuni settori, sia nel comparto pubblico sia nel privato, episodi tutti di spiccata malversazione su cui sarebbe bene riflettere.

Ø     Con questa logica l’interesse collettivo è piegato all’interesse privato, l’attendibilità delle istituzioni pubbliche è minata, l’economia del territorio è inquinata. Va invece affermato fermamente che la maggioranza dei cittadini riminesi non è più disposta a legittimare un sistema economico e sociale fondato sull’irregolarità, sullo sfruttamento del lavoro e la sperequazione della ricchezza.

Ø     In questi anni mi sono adoperato al massimo per il partito democratico come referente dell’immigrazione, certo anche fermandomi davanti a qualche pressione o provocazione, ma purtroppo ho avuto una scarsissima collaborazione da parte del partito. Gli stessi che mi hanno votato all’assemblea della vecchia segreteria provinciale, mi hanno boicottato un attimo dopo, avevo però messo la mia candidatura, non per interessi personali, come qualcuno ha detto, ma per sostenere con forza il valore della convivenza che appartiene alla tradizione dello stesso Pd riminese, con il quale abbiamo sempre collaborato e reciprocamente creduto.

Ø     L’immigrazione oggi nel riminese incide in molti punti di vista, nella vita di molti riminesi: solo negli ultimi due anni a Rimini sono stati regolarizzati circa 4000 nuovi lavoratori immigrati, portati da fuori su richiesta di alcune “imprese in difficoltà di operai” che lavorano sul territorio riminese con il famoso “Decreto dei Flussi”. In questo periodo abbiamo più di 12.000 disoccupati, e nessuno vuole o non è capace di gestire, con le regole attuali, questo fenomeno.

Ø     Nel territorio ci sono enti comunali creati appositamente per aiutare quella fascia della popolazione in difficoltà, residente nel territorio riminese. Ma questi enti seguono ancora vecchie regole, di quindici anni fa, fatte sull’accoglienza e non sull’integrazione. Queste regole invece di aiutare i disoccupati residenti in Rimini, richiamano i disoccupati di altri territori a venire nel nostro, senza tenere conto dei disoccupati residenti. In questo modo i nuovi importati automaticamente da queste regole, di fatto in questo tempo di crisi, finiscono per pesare sul sistema sociale della città.

Agli altri candidati la staffetta, ad assumere la responsabilità a prendere alcuni degli appunti delle ultime rigge prezzo dal mio programma.
Rimini 31.03.2012     Kumaraku Edmond