giovedì 8 marzo 2012

Interrogazione M5S

Al Presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna


INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA


Premesso che la città di Rimini è nettamente tagliata in due dal passaggio della linea ferroviaria. Gli accessi per le automobili dalla zona monte a quella mare e viceversa sono numericamente e storicamente limitati (vedi mappa allegata). Questo rappresenta, soprattutto durante la stagione turistica, un grosso limite e un problema di viabilità non indifferente, negli ultimi anni, in previsione del progetto Trasporto Rapido Costiero, i cui lavori effettivi devono ancora iniziare, due corridoi vitali della città, e cioè via Lagomaggio, già nel 2004, e via Pascoli, oggetto di questa interrogazione, sono stati chiusi al traffico per la soppressione dei rispettivi passaggi a livello. Nelle vicinanze di via Pascoli è stato realizzato il sottopasso, a senso unico, di via Poerio, mentre in via Lagomaggio solo un sottopasso ciclopedonale.l'eliminazione dei passaggi a livello è legata sia a un piano nazionale di RFI (Rete Ferroviaria Italiana) mirato a questo scopo, sia al progetto di realizzazione del Trasporto Rapido Costiero (TRC). I progetti sono realizzati dall'Agenzia Mobilità di Rimini, che poi li ha consegnati a RFI per gli appalti e i conseguenti lavori, la Regione Emilia-Romagna ha firmato tutti gli accordi di programma relativi al TRC, compreso l'accordo del 15 luglio 2008, dove si è impegnata per un contributo pari a 7.746.850,00 ,risale al 2003 la convenzione con cui Comune, Agenzia Mobilità e RFI stabilivano che quest’ultima avrebbe realizzato in due fasi il sottovia carrabile di via Poerio e il passaggio ciclopedonale di via Pascoli, il progetto preliminare è stato approvato con Delibera della Giunta Comunale il 19 gennaio 2010, mentre il progetto definitivo/esecutivo è stato approvato con Delibera della Giunta Comunale il 22 febbraio 2011. la chiusura del passaggio a livello di via Pascoli è stata realizzata in data 2 dicembre 2010, con apertura del cantiere per i lavori del sottopasso ciclopedonale previsto dal progetto. Ma a più di un anno di distanza i lavori non sono di fatto ancora cominciati, a inizio dicembre 2011 è stato installato il cantiere definitivo per i lavori del sottopasso, ed è stata chiusa anche la "bretellina" che, nel tratto a monte della ferrovia, collegava via Pascoli con il sottopasso di via Poerio. Ora via Pascoli è completamente cieca, è notizia di questi giorni (stampa del 16 e 17 febbraio) che per la realizzazione di questo sottopasso serviranno almeno altri 12 mesi, in quanto durante i lavori appena riniziati sono stati scoperti un tubo del gas a 15 atmosfere e anche una linea di media tensione a 15.000 volt. A quanto pare tali sottoservizi non erano stati segnalati nella documentazione del progetto, i nuovi elementi intervenuti, oltre a rimandare ulteriormente il completamento dei lavori, incrementeranno il costo totale dell'opera, per una cifra che l'assessore Comunale ai Lavori Pubblici ha stimato in "centinaia di migliaia di euro".I commercianti della zona sperano che la realizzazione del sottopasso ciclopedonale possa ridare vita alle loro attività, facendo rinascere almeno in parte quello che prima era uno degli accessi principali al mare, lo stesso comitato di cittadini denuncia “una situazione di vivibilità a dir poco insostenibile”. L’intera area, infatti, è pervasa da un profondo degrado: il cantiere fantasma viene utilizzato come discarica a cielo aperto con ogni genere di rifiuto, le attività economiche della zona lamentano ingenti danni economici (vedi ad esempio servizio televisivo IcaroTv e hanno spontaneamente promosso una raccolta firme (500 quelle raccolte) per chiedere la riapertura della strada. Interroga la Giunta e l’Assessore competente per sapere se la stessa è informata della situazione in oggetto, se non ritenga opportuno approfondire il tema sotto il profilo amministrativo per verificare l'esistenza di eventuali responsabilità in fase progettuale per non aver debitamente considerato la presenza delle reti di distribuzione di energia e gas, se non ritenga opportuno attivarsi per attualizzare il costo complessivo dell'opera visto il lungo tempo trascorso dall'ultima revisione dei costi previsti e dei costi aggiuntivi dovuti agli eventi imprevisti, se non ritenga opportuno verificare che i maggiori costi già annunciati sulla stampa dall'Assessore comunale ai Lavori Pubblici, Roberto Biagini, stimati in "alcune centinaia di migliaia di euro" non ricadano sui cittadini ma sugli effettivi responsabili di questa situazione se, nel caso risulti necessario incrementare il contributo regionale per la realizzazione del TRC, intenderà assecondare tale necessità oppure valuterà il proprio ritiro dall'accordo.


 Bologna, il 29/02/2012                    Giovanni Favia
                                                      Consigliere Regionale M5S