mercoledì 7 marzo 2012

Il Ritorno della Questura


Gli argomenti a Rimini hanno la stessa ciclicità dei nostri giochi infantili, avevamo le stagioni delle fionde, fucili, palline, figurine, con l'inevitabile pallone a farci compagnia. Siamo tornati a parlare della Questura, argomento gabibbiano assieme a tanti altri misteri irrisolti che ci avvolgono da sempre. Di solito la riesumazione del problema avviene in concomitanza con l'arrivo di qualche ministro, che dopo essersi fatta spiegare l'accaduto, se ne va, affermando per gentilezza che se ne sarebbe occupata, senza esprimere un pensiero nei confronti di questa strana provincia sul mare. Il bravissimo commissario bolognese Cancellieri, miglior sindaco dopo Dozza, si è comportata come gli altri, non poteva fare di meglio, il peggio era già stato combinato dagli amministratori da Chicchi in poi. Non riferiamo le affermazioni del Giovane, ci pensa il sito di Casa e Seminario.
Stabilito che non serviva una questura di 30.000 mq e considerato che settori organizzativi diversi forse stanno bene dove sono: la polizia aeroportuale in aeroporto, la stradale nella bellissima sede, gli uffici amministrativi in centro storico, per 150/200 uomini rimanenti si può trovare una degna soluzione utilizzando le due sedi della provincia, dopo lo sfratto di Vitali, per non continuare a svuotare il centro storico di servizi. Per il Palazzo del Gabibbo, la soluzione deve trovarsi con una programmazione più ampia, un moderno campus universitario che comprenda stadio, piscina, palazzetto ed in futuro la stessa caserma, trasferendo quello che resta dei servizi militari all'interno dell'aeroporto dove è gia presente un'altra componente dell'esercito. Unitamente alle facolta di scienze motorie e farmacia presenti, sarebbe scontato implementarle con un'altra branca universitaria, che faccia riferimento alla medicina dello sport e riabilitazione, in accordo ovviamente con l'ospedale di Rimini, se Errani lo permette. Una offerta che ci proietterebbe tra le prime università al mondo nel settore. Così pensa e si muove una capitale, non andando a copiare i giardini a Barcelona o le piste ciclabile di Friburgo, per poi redigere i prezziari di una spiaggia diventata abusiva.