martedì 13 marzo 2012

Il Lavoro del Sindaco


Scegliere un Sindaco è aspetto delicato dal punto di vista politico. Le funzioni, prerogative, potenzialità, possibilità, destini, fortune dipendono dalla scelta effettuata e dalle capacità del prescelto. Non avevamo dubbi che Gnassi sarebbe stato un disastro politico-amministrativo, averlo annunciato after hour non ci riempe di gioia, è stata la logica conclusione di un ragionamento annoso. Non c'era uno di quelli che lo hanno visto transitare dalla giovinezza dorata alla average age con regalo previdenziale, che la pensasse diversamente. Le note che i professori comunisti mettevano nella sua pagella erano ripetitive, la sua grande ed invidiabile prerogativa, vitale per uno che vuole campare di politica è stata quella di essere al posto giusto nel momento decisivo, un Inzaghi delle poltrone, con un fiuto che lo ha reso famoso. E' anche vero che tanti altri, quasi tutti, ben più meritevoli avevano sempre qualche altra cosa da fare per campare, a loro mancava il tempo per essere in posa eterna. Fare il sindaco è una missione, in termini istituzionali la più importante, hai la fortuna di essere al servizio dei cittadini senza intermediazioni, con poteri enormi per risolverli, la giunta al tuo servizio ed il consiglio nelle tue mani, la formula legislativa che impone nel caso di dimissioni il tutti a casa è polizza assicurativa, una casco senza eguali. Devi stare sul pezzo, conoscere la città, avere una strategia per oggi, domani e dopo, una visione per affrontare i problemi attuali o quelli ereditati dai fraterni compagni.  Il tuo habitat naturale e palestra è il consiglio comunale che devi frequentare e dominare dall'alto della tua forza, il confronto è pane quotidiano, rafforza la tua immagine ed il ruolo. Non convocare da mesi l'assise riminese è segnale di debolezza personale e politica, allearsi con un gemello simile per provenienza e capacità è sintomo ulteriore della decadenza che stiamo osservando. I giornali se non fossero aiutati dalla merce delinquenziale che abbonda, non uscirebbero neanche stante la miseria di notizie che escono dal Palazzo. Citate un argomento amministrativo del quale si discute in Città? Stiamo retrocedendo velocemente, gli indicatori lampeggiano, il forziere riminese svuotato è alla ricerca di una fortissima iniezione di denaro, per quale ragione, con quali prospettive e garanzie i cittadini e le imprese dovrebbero rischiare? Perchè lo chiede un Pasquicchio rappresentante una Fondazione che ha le colpe maggiori nella mancata vigilanza? Pensate davvero che vi sia qualcuno in Camera di Commercio in grado di spingere Maggioli ad andarsene, senza estendere l'invito alla pletora che lo circonda? Possibile che lo scrivere della nostra Città imponga di essere ripetitivi, pallosi ed annunciatori di sfighe?