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L'aria della verità non ha mai soffiato forte nel nostro Paese. Pensiamo agli attentati, stragi, omicidi, terrorismi, dopo i classici 50 anni, saltano fuori spezzoni, sempre deviati, per alterare le poche convinzioni accertate. Per Moro presto si farà il Processo Quinter. La prendo al solito molto larga per cimentarmi in un commento sugli arresti degli indipendentisti veneti, quelli a polenta e osei e qualche carro armato da fiera paesana con possibile mitraglietta sulla torretta del vino. Abbiamo avuto un momento cinematografico di grandissimo splendore, i film di quell'epoca, rivisti sono di un realismo stupendo. I nostri comici tradizionali erano migliori di quelli attuali, gli spaccati del nostro Paese che stava risorgendo dalla guerra sono di una modernità sconcertante. Monicelli è stato uno dei migliori registi, riusciva a miscelare verità ed ironia, arte difficile, chi ci prova oggi diventa Fonzie. Vogliamo i Colonnelli, del 1973 è una stupenda parodia dell'allora golpe greco, si inneggiava alla dittatura militare, auspicando il ritorno del fascismo in Italia. Il Principe Iunio Valerio Borghese divenne il simbolo della rivoluzione da... operetta, anche se rispetto ai trattori agricoli trasformati in incredibili panzer, siamo a livelli di assoluta pericolosità. Intanto il Principe aveva comandato la X Mas e non un plotone di forconi. Allora i magistrati trovarono la bozza di un surreale discorso televisivo che il principe nero si era già scritto, e che era pronto ad essere pronunciato subito dopo l’occupazione della sede della Rai, pianificata tra i primi obiettivi dei cospiratori, nella notte dell’Immacolata del 1970. Oggi l'infornata sembra abbia altri obiettivi, oltre a quelli sacrosanti di tutelare il Paese, anche se le prove mostrate sembrano riecheggiare più una farsa che un pericolo. Non cominciate a pensare che siamo in dirittura d'arrivo di un test elettorale molto più importante in Europa che in Italia. Rischia più la padrona Merkel del garzone italico. Si è dotato della sua mezza vittoria trasformando tremila impiegati provinciali in trenta mila precari. Il Banana è salito al Quirinale per parlare del suo destino. Non sa se il suo nome sul logo di Forza Italia lo mette da libero o carcerato. Beppe lascia stare i paragoni con Pertini, le distanze tra i due personaggi sono siderali, per... altre ragioni. Dobbiamo davvero preoccuparci dei vecchi o nuovi serenissimi che volevano trasformare sei trattori agricoli in carriarmato dotati di mitraglietta e proclamare l’indipendenza del Veneto sfilando in armi sulla pubblica piazza? Oppure il dato pauroso, drammatico della metà, ufficiale, dei giovani senza lavoro dovrebbe essere la guida del governo? Le promesse di Fonzie costano 18 miliardi, la padrona ci ha detto che non farà sconti, le partite iva partecipanti a quelle manifestazioni erano la rappresentazione rumorosa dei milioni silenti o pensanti altre tragiche iniziative. Continuate cari giornalisti di regime ad assimilarvi alle quattro fotocopie locali, potete mascherare, alterare, camuffare la realtà, potete perfino osannare senza crederci al miracolo fonziano, farete fatica ad accusare 10 milioni, almeno, di cittadini che voteranno MoVimento. L'alto tradimento l'hanno compiuto gli altri.