giovedì 3 aprile 2014

Pierino il Bagnino

Non si offenderanno Mazzotti e Paglierani, ma il Bagnino più famoso d'Italia è di Forte dei Marmi. Il Briatorismo l'hanno inventato loro ed apparentemente in mare non si vedono stronzi galleggiare. Noi abbiamo i Mussoni e Pizzolante e tanta me... non c'è partita. Ho letto da qualche parte la storia del Bagno Piero nella ancora ridente località toscana. Hanno girato decine di film in quello stabilimento balneare, quando la comicità toscana era di moda. E' arrivato il Fonzismo ed hanno rotto i coglioni anche i Pieraccioni. Roberto Santini, classe 1966 è il Bagnino più famoso d’Italia, gestisce “semplicemente” il Bagno Piero, ereditato dal nonno Sebastiano e successivamente da “babbo” Gian Piero. Dall’ingresso, oggi entrano le famiglie della grande industria e della finanza italiana. Un tempo c’erano pure gli aristocratici, domani sicuramente si vedranno più cinesi, i nuovi padroni secondo la vulgata che gira sulla spiaggia nostrana popolata da cocali. Ma se il futuro è un’ipotesi, il presente dice che il Bagno Piero fa del tranquillo Santini un uomo da circa un milione di euro all’anno, tutte denunciate, potendo contare su un centinaio di metri di sabbia che vengono utilizzati solo da metà aprile a fine settembre. So bene che le cifre indicate sono impensabili se trasferite sulla costa riminese, qualcuno però le supera allegramente anche in questo periodo di miseria ufficiale. Nei pochi casi da noi esistenti della congiunta proprietà del bar e della spiaggia i numeri da favola dell'arenile viareggino sono largamente possibili. Ma non è questo il punto, gli elicotteri Gdf fotografano dall'alto, Equitalia dal basso ed il nemico ....Bolkestein incombe. Sarebbe interessante che qualcuno si cimentasse nel ricostruire la storia balneare di Rimini, i passaggi di proprietà e di gestione, i patronage politici, con i comunisti sempre invisi per la loro smania di ..pubblicizzare. Poi è arrivata la Petitti. Fino all'attuale composizione, un fritto misto di vecchio e nuovo perennemente litigioso che solo la comune paura del libero mercato ha cementato a Pizzolante. Ognuno s'impicca all'ombrellone che vuole. Signor Pierino, dicono sia il bagnino più ricco d’Italia. È vero? In ogni caso, in alta stagione, con 50 euro al giorno si hanno ombrellone, due sdraio e due lettini. Il top di spesa per l’intera stagione è di 10mila euro: ma si aggiunge cabina, tenda in prima fila, con otto metri di distanza dall’altro insediamento. Il suo storico concorrente è Flavio Briatore, mister Twiga. Noi invece ci accingiamo a montare ombrelloni per i 18 euro, sempre che arrivino i visti. Bagnino uguale evasore? Luogo comune, spiega Pierino il Bagnino. Forse in passato era così, come per le altre categorie dove era possibile evadere senza rischiare troppo. E poi dal 2015, come è noto, l’assegnazione delle spiagge sarà soggetta a una gara di evidenza pubblica invece che al rinnovo automatico, quindi ci sarà poco da scherzare sul tema. Perché tanti suoi colleghi contestano la direttiva europea? Temono che le aste siano aggiudicate semplicemente a chi offre più soldi. E sbagliano? Secondo me sì. Io penso invece siano la grande occasione per regolamentare il settore nel senso che un’asta pubblica dovrà tenere presente il piano industriale, il rispetto dell’ambiente, la qualità dei servizi, la situazione fiscale. Chi ha buone idee e sa fare questo mestiere dovrebbe stare tranquillo. O no?