venerdì 4 dicembre 2015

CS M5S Rimini

COMUNICATO ACQUA PUBBLICA
 Un chiarimento per tutti: il nostro simbolo ha 5 stelle, una di queste stelle rappresenta l’acqua pubblica. Quindi è del tutto evidente che per noi è un argomento sul quale da sempre siamo categorici. Siamo per il pieno rispetto dell’esito referendario: in altre parola acqua pubblica e non può ne deve essere oggetto di business. Il voto di astensione ieri in commissione ha un significato che non ha nulla a che vedere con il merito. Significa semplicemente che alla data del voto non vi erano ancora sufficienti elementi per esprimerlo. Significa semplicemente capire - prima di votare - quali ricadute potrebbe avere una decisione sul sistema tariffario. In altri termini serve a comprendere se la scelta espressa dal cittadino in sede di referendum sarebbe favorevole anche a costo di dover pagare di più. Questa risposta non arriverà mai, perché il Comune di Rimini si è guardato bene dal dall’affidare uno studio economico finanziario sulla fattibilità. E dunque il Consiglio Comunale, che arriva in forte ritardo approverà una delibera che è carta straccia, è una delibera farsa visto che la circostanza che si sarebbe andati a gara pubblica era già previsto da sempre. E il Consiglio Comunale di Rimini voterà di fatto al buio. Nella delibera e quindi in commissione sono state formulate sempre e solo tre alternative, come conferma questa mattina Brasini sui giornali: gara europea, gara a doppio oggetto e gestione in house. Quest’ultima proposta è stata sempre accompagnata dall’idea di costituire una nuova società partecipata per gestire il sistema idrico integrato. Ieri in V commissione - dove è stato trattato l’argomento abbiamo chiesto (Franchini) al Sindaco Giannini, coordinatore di ATERSIR locale oltre che componente di ATERSIR regionale - se fosse giuridicamente possibile una quarta proposta, mai apparsa fino ad oggi in alcuna delibera: l’affidamento diretto del sistema idrico integrato (SII) alla già costituita e sana Romagna Acque SpA. La risposta di Giannini è stata negativa. Non a caso Romagna Acque è stata convocata questa mattina in II commissione e abbiamo posto (Franchini) la stessa domanda posta al Sindaco Giannini il giorno precedente, questa volta al Presidente Tonino Bernabè, invitato e accompagnato dall’amministratore delegato Ing. Andrea Gambi. La risposta di questa mattina è stata opposta: la già costituita Romagna Acque, con 100% di capitale pubblico e anche fortemente patrimonializzata (quindi in grado di sostenere gli investimenti) , giuridicamente ben potrebbe gestire il sistema idrico integrato. Il Presidente - che apprezziamo per la sua correttezza - ovviamente ha aggiunto che questo tipo di valutazione è assolutamente politica. Oggi l’oro bianco è gestito da più società: Romagna Acque è quella che si occupa della captazione, del trattamento (potabilizzazione), dell’adduzione e della distribuzione fino ai punti di consegna. La Società AMIR - partecipata di Romagna Acque è la proprietaria degli asset (vale a dire delle reti idriche). Poi c’è Hera, il colosso Multiutility, che gestisce il sistema idrico dai punti di consegna e che distribuisce fino ai contatori, si occupa della fognatura e della depurazione, il cui valore annuo del servizio (vale a dire il valore totale delle bollette) ammonta a 68 milioni di euro annui nella sola Provincia di Rimini. Ora la ragionevolezza e l’economicità condurrebbero ad accorpare tutto il sistema idrico - non per niente si chiama integrato, ma di fatto ora non lo è - in capo ad un solo soggetto pubblico. In sintesi la strada della costituzione ex novo di una società per far gestire quello che oggi HERA gestisce non è certo l’unica possibilità, perché Romagna Acque SpA ben potrebbe – ovviamente adeguandosi in termini di struttura – assorbire l’attuale gestione delle competenze di HERA con il semplice conferimento di un ramo di azienda da parte quest’ultima. E invece senza avere doti di veggenza azzardiamo un’ipotesi: nel prossimo futuro sarà Hera ad acquisire quote di Romagna Acque SpA, la società dell’oro! Il nostro voto in Consiglio Comunale alla proposta di andare a gara Europea (vale a dire quella gara che avrà un vincitore annunciato) sarà NO, ma formalizzeremo al contempo la “quarta proposta” quella che oggi sappiamo essere giuridicamente possibile, ma che “magicamente” non abbiamo mai visto fino ad oggi avanzare da nessuno, Galvani compreso.
 Marco Fonti Carla Franchini Gianluca Tamburini