domenica 3 gennaio 2016

Solo per Pochi

Per quanto mi riguarda il quadro a Rimini è chiarissimo. Spero lo sia prossimamente anche per due/tre (altre) migliaia di cittadini. Quelli determinanti nel ballottaggio. Questa non è politica per la Città, ma solo per pochi, a dire il vero, sempre meno. Rende la cosa ancor più insopportabile. Sapete che la causa che rende "precarie" tutte o quasi le banche riminesi è la perdita del valore degli immobili? Le sofferenze bancarie sono inesigibili, gli incagli sono alchimie contabili. Poi ci sono altre porcherie finanziarie ma la gestione del credito da noi ha creato un disastro sociale. Lo pagano tutti. Hanno anche il coraggio "renziano" di dire che sono aumentate le richieste di mutui, ma le concessioni? La platea dei possibili richiedenti si è ridotta a particolari categorie, quelle ancora privilegiate. Il resto è scomparso con le centinaia di aziende artigiane e commerciali piccole medie e..grandi. Le opere sono ferme perchè i "conti" a Rimini non tornano. L'ultimo grande, grandissimo affare è stata la realizzazione e successiva vendita delle Befane. E' ovvio che il Promotor Gnassi favoleggi una Rimini Venture e Strategica con la merda al largo, grazie ad Hera. La realtà è purtroppo un'altra, amara e non spendibile. Perchè nelle due città vicine si sono ribellati e hanno cambiato Deejay? Per il Pd chi è il presunto rappresentante del governo locale dopo Gnassi? Pensano di essere insostituibili od almeno la pensavano così anche a Riccione. Cosa ci vuole per mandarli a casa? Un candidato, una lista con i documenti in regola ed un programma serio e credibile. Magari con qualche bando necessario. Chiedere agli amici ciellini veri od in sonno di collocarsi ufficialmente dove sono sempre stati. E' uno degli elementi di chiarezza indispensabili. Se l'uomo della Provvidenza piddina alla fine deve essere Arlotti, sempre più A Te Faz, allora siamo nel comico passaggio dalla padella gnassiana alla brace democristiana. Tiziano è meglio di Andrea, non è però un complimento, solo la conferma della caduta verticale della politica. Entrambi rispondono a quelli di sempre. Almeno Arlotti non finge di comandare.