martedì 26 aprile 2016

Delle Due L'Una


Credo che Rimini in ciò sia una realtà strana. Nel resto del Paese esistono fasce di rispetto circa l’edificabilità in vicinanza di aree monumentali. Qui no; addirittura non solo si è costruito sopra ad una vera area monumentale, ma ciò si è tollerato e si continua a tollerare senza un minimo di imbarazzo. Vorrei poi proprio sapere se la struttura del Ceis è provvista di un qualche titolo autorizzativo, ed in forza di quale legge o motivazione sia stato rilasciato, per continuare ad occupare quel sito. Pare proprio però che nella scala dei valori Gnassiani il Ceis occupi una posizione più importante dell’Anfiteatro Romano. A ben guardare, quello è sì il vero monumento; volete mettere quelle belle strutture risalenti al 1946 ed in seguito ampliate, con quei quattro muri mozzicati adiacenti che ne oltraggiano l’importanza? E poi quell’area è inutile, non è ciclabile, non si possono neppure organizzare chiassose festicciole figuriamoci poi sistemare gli stand gastronomici o sparare fuochi d’artificio; non dà visibilità. Allora perché non interrare anche ciò che resta di quel residuo romano, per ingrandire il vero monumento? Del resto i componenti delle molteplici liste di appoggio al Sindaco, avranno poi diritto al premio di fare accedere a quella struttura educativa i propri figli, nipoti o affini. E qui si giustificherebbe maggiormente l’ampliamento. E’ quindi tempo di decidere cosa si voglia fare, perché questa farsesca storia non è ormai più sostenibile perché, sfornita ormai di ogni seppur minima giustificazione logica, è solo precariamente sorretta da quella politica. Ma si sa; la politica e la logica viaggiano sempre su binari paralleli, che non s’incontreranno mai. 
S. De Vita