skip to main |
skip to sidebar
Credo che Rimini in ciò sia una realtà strana. Nel resto del Paese esistono fasce di rispetto circa l’edificabilità in vicinanza di aree monumentali. Qui no; addirittura non solo si è costruito sopra ad una vera area monumentale, ma ciò si è tollerato e si continua a tollerare senza un minimo di imbarazzo. Vorrei poi proprio sapere se la struttura del Ceis è provvista di un qualche titolo autorizzativo, ed in forza di quale legge o motivazione sia stato rilasciato, per continuare ad occupare quel sito.
Pare proprio però che nella scala dei valori Gnassiani il Ceis occupi una posizione più importante dell’Anfiteatro Romano. A ben guardare, quello è sì il vero monumento; volete mettere quelle belle strutture risalenti al 1946 ed in seguito ampliate, con quei quattro muri mozzicati adiacenti che ne oltraggiano l’importanza? E poi quell’area è inutile, non è ciclabile, non si possono neppure organizzare chiassose festicciole figuriamoci poi sistemare gli stand gastronomici o sparare fuochi d’artificio; non dà visibilità.
Allora perché non interrare anche ciò che resta di quel residuo romano, per ingrandire il vero monumento? Del resto i componenti delle molteplici liste di appoggio al Sindaco, avranno poi diritto al premio di fare accedere a quella struttura educativa i propri figli, nipoti o affini. E qui si giustificherebbe maggiormente l’ampliamento.
E’ quindi tempo di decidere cosa si voglia fare, perché questa farsesca storia non è ormai più sostenibile perché, sfornita ormai di ogni seppur minima giustificazione logica, è solo precariamente sorretta da quella politica. Ma si sa; la politica e la logica viaggiano sempre su binari paralleli, che non s’incontreranno mai.
S. De Vita