venerdì 15 aprile 2016

Il Punto

Può passare come l'acqua fresca della Romagna di Bernabè che il Movimento, secondo i sondaggi, in una (eventuale) competizione politica prenderebbe la guida del paese? Se rispondete che spesso le previsioni sbagliano, allora ragioniamo sulla portata dell'errore. In previsione delle europee la "creatura" di Casaleggio e Grillo è stata sottostimata del 5%. Non sembra che oggi la stampa sia cambiata in meglio. Accettata la tara, il distacco a favore del MoVimento diventerebbe di oltre sei punti. Lo conferma Renzi, che ha cancellato dal suo vocabolario, ridotto a squallide battute, l'eventualità di elezioni anticipate. Il Pd è sempre più spaccato, la composizione della lista riminese è da manuale cencelli. NewsRimini nell'annunciarla, con la dovuta enfasi, ha confermato la strana valutazione del Seminario: 17 milioni per non comprarlo. Uno potrebbe anche chiedere quale sia il programma di governo e la composizione del Pd. Non è nemmeno paragonabile all'Unione di Prodi, un cartello politico per vincere tutte le elezioni. Siamo arrivati all'acquisizione di interi comparti partitici. Un governo nato su ordine dei poteri fortissimi (Draghi), secondo precise volontà europee e obamiane, con l'accondiscendenza dei Quirinali succeduti. Senza il doveroso bagno elettorale può continuare a promettere cose mai mantenute? Truccare dati e statistiche, inventare riprese o aumenti occupazionali? Ci sono cose che meglio di altre illuminano: i due Marò e Regeni. Un flash sulla credibilità dell'Italia. Perfino la primavera araba ma egiziana ci prende per il culo. La crescita programmata per il 2016 viene stabilita in un misero 1,2 per cento, in simboli alchemici, alla fine dell'anno sarà ancora uno zero virgola qualcosa. La sterzata l'avremo dopo questa tornata elettorale. Se il Partito della Nazione allargato all'ombrellone di Pizzolante strappa un pari miracoloso, lasciando però la Capitale nelle mani a 5 Stelle, perfino Repubblica sarà costretta a definirla una sconfitta. Mi permetto una osservazione che altri hanno condiviso. Fino a ieri Casaleggio era considerato un intruso della politica, nelle più educate espressioni un visionario per interessi (suoi). L'improvvisa morte e la situazione italiana lo stanno quasi beatificando, come se la Rai, la migliore annusatrice, stesse presagendo cosa può succedere. L'appuntamento autunnale del referendum sarà il banco di prova, come a Rimini la sentenza su Aeradria. Possono inventare tutte le liste che vogliono, nel caso certo (statisticamente) di una condanna, non ci sarà l'amico Renzi a mantenerlo a Palazzo Garampi. Il Pd, nella nuova versione, abbandonerà Gnassi come uno scomodo interprete di una politica che fino a poche settimane prima vedeva tutti consenzienti. Questo è lo scenario. Tornerà necessaria la presenza di un Movimento vero, non uno circo di domestici animaletti ammaestrati, però pagati profumatamente. Ringrazio Casaleggio, nella sua ultima azione ha "purificato" l'aria stellata di Rimini. Ognuno è andato nel posto che merita. Io sono (da sempre) per un antagonismo democratico fatto di idee e programmi migliori e innovativi. Per le occupazioni, le risse in piazza potrei anche regalare qualche indirizzo vecchio e nuovo. Dimenticavo, sono stato un feroce avversario del cattocomunismo. Anche se quello che riemerge è da operetta familiare.