domenica 24 aprile 2016

Il Processo che...Verrà

Il Corriere di Gnassi si è limitato a scrivere: "Rinviato il Processo". A dopo le elezioni. Peccato che Davigo abbia rotto la "pax renziana" urlando una frase che ai tempi del giustizialismo come codice, poteva sembrare una carezza, mentre oggi è risuonata come un avvertimento. Le dodici liste per Gnassi hanno tirato un sospiro di sollievo, anche i manifesti sono salvi. Ci mancava dovessero cambiare la foto. Certo che Piercamillo poteva trovare una occasione diversa per pronunciare una semplice constatazione giudiziaria, sembrava si riferisse a Rimini. Non volendo usare illazioni, così come hanno fatto, per contratto, le tre locandine del Sindaco e gli otto blog d'accompagno, si può affermare che ci sono delle ragioni tecniche per il rinvio a..dopo. Non si perde niente, le prove acquisite si invecchiano solo di qualche settimana, magari mesi, rimane il pericolo/certezza che in caso di condanna avremo un Sindaco leggermente appesantito da quelle accuse che il Presidente dell'Anm giudica come le più inquietanti. Nessuna giustizia ad orologeria ritardata, anche se non ci hanno spiegato perchè Gnassi non potesse inaugurare, un pezzo alla volta, la ciclabile attorno ai distributori di benzina e nello stesso tempo difendersi dalle accuse (tante) piovute, non a caso. Devo dire però che la "pratica" grillina di candidare solo immacolati sarebbe da Paese con giustizia svedese e non mette al riparo dai tanti tuttofare aggrappati alle prebende. La risposta della politica riminese è arrogante: liste e candidati rappresentanti di loro stessi. Cosa succederà quando arriverà la "sentenza"? Il metodo piddino è quello berlusconiano, tecnicamente ineccepibile. Fino al terzo grado sono innocenti per diritto leopoldiano. Diciamo che la legislatura allora non corre rischi d'interruzione. La Città ormai si è assuefatta al decadimento morale, economico e di conseguenza politico. E poi c'è una Fiera da quotare. L'unico "dossieraggio" uscito è il riassunto di questi cinque anni.