mercoledì 6 aprile 2016

L'Articolo 75 della Costituzione e la particella di sodio

Si trova precisamente nella parte II "Ordinamento della Repubblica", titolo I "Il Parlamento", sezione II "La formazione della legge". L'articolo 75 recita: "E` indetto referendum popolare per deliberare l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge, quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali....Hanno diritto di partecipare al referendum tutti i cittadini chiamati ad eleggere la Camera dei deputati. La proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto, e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi..." Occorre ricordare a tutti che in questo paese, le leggi le fa il Parlamento; la presenza del Governo con gli istituti dei Decreti legge e dei Decreti Delegati aventi forza di legge, è stata prevista come una concessione a quest'ultimo. Non a caso il Referendum popolare è contenuto nel titolo della Costituzione che norma il Parlamento. Proprio il 17 aprile siamo chiamati ad esprimerci attraverso un Referendum Popolare abrogativo. Non entrerò ora nel merito della consultazione, mi interessano di più alcune pericolose anomalie. Innanzitutto, la figura del nostro Premier. Trovo veramente antidemocratico che il Capo del Governo ci chieda di non partecipare al Referendum; si occupi del Governo piuttosto che di un compito proprio del Popolo e del Parlamento. Poi viene il PD che ha come segretario lo stesso Capo del Governo e pretende di essere svincolato dal Potere Esecutivo: o volpi o sciocchi, ma comunque sempre colpevoli. Basta scorrere le bacheche facebook dei locali rappresentanti del Partito Demicratico che, pur di non affrontare il tema referendario, postano (in ordine di importanza istituzionale del politico): "Sostenere la transizione dalla pellicola al digitale dei cinema"; "Wiki Loves Monuments: Vince Comacchio, Rimini quarta"; "Torre Pedrera. Grazie per il "tin bota" e grazie a "quelle ragazze" per i giri di liscio"; "Auguri Bertino!" ed infine "Che fine ingloriosa per il M5S riminese" (ha ragione, è davvero impari competere con le virtù del PD riminese!). Come potete ben capire, in casa PD l'argomento "estrazioni idrocarburi in mare" è pernicioso quanto una infezione da gonorrea. Ma tant'è. Io andrò a votare, in primis perché il Governo mi dice di non andare a votare e per dissuadermi ha fissato due differenti date di consultazione popolare, una per il Referendum e una per le elezioni Amministrative (da tenersi soltanto tra 2 mesi). Mi recherò ai seggi perché penso che l'energia da combustione sia la tecnologia più vecchia del mondo industrializzato e se non si riesce a superarla è solo grazie alle influenze politiche di chi, col tempo ed i soprusi, ha accumulato trilioni di dollari. Eserciterò il mio diritto al voto perché è l'unico strumento che dà voce anche ad una particella di sodio come me e mi distingue dagli interessati, dagli sdraiati, dai codardi e dai servi.
 Montalbano