lunedì 26 febbraio 2018

Affabulatore

Ho ascoltato "live" Di Battista. E' un moderno affabulatore, simpatico, sicuro di piacere, sa usare con moderazione la sua innata virtù. La battuta esce naturale, si capisce che non è di altri, insomma l'alter ego del giovane venditore di bibite, diventato, per quei colpi di cu..che la vita riserva solo ai grillini, il premier "indicabile" da Mattarella. Nel suo lungo tour per l'Italia Di Battista riscuote consensi, l'avere espresso l'intenzione di ritirarsi a vita privata ma con (modesto) vitalizio lo ha reso ancora più simpatico. Tra i due era quello che rispecchiava meglio la "piazza" intesa come l'arena di Grillo. Non ho mai mangiato pizze con Bugani, mi manca la sua figurina nella mia sufficiente conoscenza a 5 stelle, per questo non conosco le ragioni della scelta di Gigetto come presunto capo politico di una forza che non vuole fare la..politica. Quando Diba sale sul palco sa catturare l'attenzione di chi lo ascolta, sceglie di andare volutamente controcorrente consegnando agli italiani la patente di "rincoglioniti". Forse voleva indicare quelli che il Pd pensa si possano comprare con 80 euro o poco più. Stanno chiudendo tutte le trattative iniziate un decennio fa con i dipendenti pubblici e similari. Allora non c'erano i soldi, dopo la visita alla Merkel e Macron li hanno trovati. Populisti vil razza dannata. E' il termine abusato dalla stampa di regime. Cosa indichi è facile da decifrare. Sono le forze contrarie al Patto del Nazareno in salsa Gentiloni. Ho la mia versione della ritirata del Di Battista: una riserva indispensabile nel caso (certo) del fallimento dell'Operazione Gigetto. Un ritorno del movimento alle origini, la piazza con i gazebo di Ghinelli come centro dell'attenzione ai problemi dei cittadini. Tanto non verranno mai chiamati a governare e se (per caso) succedesse c'è chi li avvisa subito.