venerdì 23 marzo 2018

A mia memoria

A mia memoria pozze d'acqua in quella misura (al max come in foto) non ci sono mai state nel parco xxv aprile/Marecchia (mettiamoci pure che l'idronimo deriva da "piccolo mare" - "mariculum"!). La parte più vicina all'invaso specie lato dx dopo piogge copiose capitava che fosse un po' allagata, ma mai depositi visibili tipo laghetti come si vede ora e come lamentano i residenti cosa che essi attribuiscono ai lavori della famigerata "piazza sull'acqua. Giova ricordare a tal proposito cosa disse il consigliere Renzi prima che si facessero questi onerosissimi valori (da un'intervento pubblicato dal giornale online riminiduepuntozero.it): "[...] La zona, non a caso, è sottoposta a numerosi vincoli e tutele.Ci sono quelli del PAI (Piano di Bacino per l’assetto idrogeologico) per cui non sono ammessi interventi edilizi e trasformazioni morfologiche sull’alveo storico del fiume Marecchia, e del P.T.C.P (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) che non consentono interventi di impermeabilizzazione oltre alla trasformazioni morfologiche di qualsiasi natura. C’è il PSC (Piano Strutturale Comunale) che individua l’area esondabile del Bacino del Ponte di Tiberio che costituisce l’ambito naturale per il deflusso delle piene con la funzione di contenimento e laminazione naturale delle stesse. Ci sono gli studi idraulici del Prof. A. Bizzarri del 1996 e della società Alpina Acque del 2006, consulenti incaricati dal Comune, che nelle situazioni di piena del Marecchia hanno indicato i massimi incrementi di livello proprio nel Bacino del Ponte di Tiberio dove si è registrato un sovralzo di 2,7 m. sul livello medio mare [...].Ci piacerebbe conoscere il Nulla Osta idraulico dell’Autorità competente di bacino per i lavori della Piazza sull’Acqua." Certamente dopo questi lavori se si formano questi laghetti qualcosa è cambiato. Quindi si tratta di una cosa da approfondire. Per come la vedo io, per fare una generalizzazione, piuttosto che continuare a spendere quattrini per il Bello, diciamo così, sarebbe meglio occuparsi prima dell'Utile. E l'utile in questo caso sarebbe stato interessarsi alla foce del Marecchia sotto un profilo idraulico e idrogeologico piuttosto che estetico come è stato fatto. Concretamente noi siamo fermi a interventi fatti negli anni '30 anzi esattamente terminati nel '41 e che a me ricordano una maxi trincea sebbene progettati 20 anni prima per ovviare alle piene del Marecchia (nel '41 l'Italia dichiara guerra agli USA, quello che accadrà dopo lo sappiamo, a Rimini nord per il timore di uno sbarco sono collocati in seguito Cavalli di Frisia) mi pare con un discutibile canale che devia il corso del fiume a Rivabella e a quelli successivi del tombinamento dell'Ausa e del Parco che di fatto hanno realizzato una specie di fogna a cielo aperto, oltre che essere forse la prima causa della congestione del traffico assieme al Deviatore in quanto non è attraversabile che in pochi punti ed è una barriera che va dal mare alle Befane quasi. E anche la soluzione delle banchine etc. come si sa ha avuto problemi. Pertanto è stata una scelta sciagurata per me interessarsi a questa sciocchezza dei punti di vista del ponte o a fare una piazza in un parco quando sotto, "sotto il pelo dell'acqua", "a monte" c'è una situazione incasinatissima alla quale si sarebbe dovuto provvedere, senza dire della questione della pedonalizzazione del ponte perché dico una mattina la Procura, i Beni culturali, il Prefetto o chi si alza male può anche farlo chiudere secondo le normative vigenti in materia, e dopo, dopo dove passi!?
Luca Fintopè